Effesport Isernia: l' “azzurro” Raffaele Iorio, responsabile medico
Autore: Lega Volley Femminile
20 Luglio 2005

L’Effesport è alla sua prima avventura in A2, ma non vuol passare affatto per Cenerentola. Anzi, in queste ore sta definendo ruoli, obiettivi e programmi in maniera serrata, senza lasciare nulla al caso. La prima notizia ad emergere è di quelle che fanno “il botto”. In queste ore la società del presidente Mimmo Cicchetti ha chiuso un accordo di collaborazione con Raffaele Iorio, l’ortopedico isernino con alle spalle, nonostante la giovanissima età, un curriculum di tutto rispetto.


In questi giorni, infatti, è impegnato nella preparazione, in Cina, dei Mondiali di categoria, previsti a Macao dal 23 al 31 luglio, assieme alla nazionale femminile cadette di volley, allenata da Giuseppe Davide Galli, di cui è responsabile medico da due anni a questa parte.


«L’obiettivo – dichiara, convinto, dall’Asia – è quello di puntare ad una medaglia: in effetti, questo gruppo, arrivato terzo nell’ultima rassegna continentale, ha tutte le potenzialità per far bene».


Da Via Vitorchiano a Via Giovanni XXIII, che cosa l’ha convinta a scegliere l’Effesport?


«Il progetto propostomi dal presidente Cicchetti. Sin dai primi mesi del 2005 mi ha fatto “la corte”, coinvolgendomi con il suo irrefrenabile entusiasmo».


Lo stesso entusiasmo che Iorio vuol portare alla causa del volley femminile isernino e, più in generale, molisano. «Vero. Il progetto non è rivolto unicamente alla prima squadra, ma anche all’intero settore giovanile, nella convinzione che una società come l’Effesport possa divenire un punto di riferimento per tutto il movimento “rosa”».


Qual è, però, l’impegno che l’attende con la prima squadra?


«Innanzi tutto, ad agosto, di ritorno dalle fatiche iridate, ci prepareremo a sottoporre tutte le atlete dell’A2 ad una serie di visite mediche, lasciapassare necessario per la stipula del contratto. Poi in questi giorni, anche se distante, mi tengo sempre in stretto contatto con Mimmo e gli altri dirigenti della squadra per limare gli ultimi dettagli sulla composizione del gruppo fisioterapico. Dal nostro punto di vista, in effetti, è essenziale che queste persone vivano il più possibile a contatto con le atlete: devono poter essere, mi si passi il termine, dei veri e propri “angeli custodi”. Il tutto, mantenendo alti gli standard qualitativi ed in piena sinergia col settore tecnico».


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