Primo abbraccio fra Chieri e Giulio Cesare Bregoli nelle vesti di nuovo allenatore della Reale Mutua Fenera Chieri ’76. L’incontro si è tenuto al PalaFenera dove il tecnico emiliano ha anche avuto modo di incontrare volontari e tifosi del club biancoblù.
In città per qualche giorno dopo la conclusione del campionato in Francia col Saint-Raphaël, squadra che in sei stagioni ha portato alla conquista di uno scudetto e due coppe nazionali, e l’inizio dell’estate con la nazionale italiana da vice di Davide Mazzanti, Giulio Cesare Bregoli ha condiviso le prime emozioni del suo ritorno a Chieri dopo dieci anni: «Fa pensare un po’ ai casi della vita: ero arrivato qui facendo il pigiatasti dietro il computer, come dicevano i miei amici, e mi ritrovo qui dopo tutto quel che è successo nel mezzo, a dirmi quanto sia strana e bella la vita».
Bregoli ha ribadito che la principale motivazione che l’ha spinto a diventare l’allenatore di Chieri è «Il progetto, che metto in termini pratici: è la decisione con la quale la dirigenza nel contattarmi ha capito e condiviso le cose di cui stavo parlando, a partire dall’idea di avere davanti a noi due anni di lavoro e non un contratto di un solo anno, che secondo me sarebbe poco coerente con l’idea di avere un progetto insieme. Ha inciso anche il fatto di conoscere già la città, il pubblico, come la gente di Chieri viva la pallavolo, aspetti importanti per chi rientra dall’estero».
Giulio Cesare Bregoli ha quindi sottolineato che l’esperienza francese gli ha insegnato «Che bisogna lavorare, parecchio e sempre, e bisogna condividere i momenti importanti di lavoro con le persone con le quali fai quel percorso. Lo sport è fatto di dettagli e i dettagli si gestiscono solo se lavori molto, tanto più se pensi che gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo».
Una battuta conclusiva sulle attese per prossima stagione: «Mi aspetto di avere un pubblico numeroso che sostenga la squadra come ho visto quest’anno, perché una squadra ne ha sempre bisogno».