“Il bonus sponsorizzazioni può salvare lo sport italiano senza portare costi all’Erario“. E’ l’appello lanciato al Governo da un gruppo di Leghe sportive (dalla Lega Pro del calcio a quelle di basket, pallavolo e atletica) per supportare lo sport di vertice e professionale, preservandone anche la funzione sociale dello sport di territorio. Alla base della proposta, l’allarme lanciato dal Comitato 4.0, un’associazione nella quale le principali leghe sportive italiane hanno fatto sistema, nell’emergenza coronavirus: il 31% delle società non è certa di rinnovare l’iscrizione, con una perdita di gettito fiscale di 73 milioni di euro; per chi si iscriverà si prevede poi una riduzione del volume di affari del 26%, per un minor gettito fiscale di 39 milioni. A fronte di ciò, il credito di imposta proposto per la fascia di vertice dello sport italiano (escluse le società con oltre 15 milioni di fatturato) costerebbe 96 milioni di euro.
Il Comitato 4.0 (che vede nel suo nucleo fondativo Lega Pro, Lega Basket Serie A, Lega Pallavolo maschile e femminile, a cui si sono aggiunte la Lega Basket femminile, la Lega nazionale pallacanestro e la Fidal – Runcard) ha elaborato alcune proposte per “mettere in sicurezza la fascia dello sport di vertice e professionale” e “proteggere lo sport di territorio che svolge un imprescindibile ruolo di ‘ascensore’ nella piramide sportiva, tenendo in vita il modello italiano e preservandone l’insostituibile funzione di traino del movimento e di presidio sociale“.
Con il supporto di PwC Tls, è stata predisposta la cornice tecnica per l’introduzione nell’ordinamento italiano di un credito d’imposta sulle sponsorizzazioni e per gli apporti di capitale delle società sportive professionistiche e dilettantistiche. Queste misure, sottolinea il Comitato 4.0 “rappresentano un’ancora di salvataggio delle medie imprese sportive, particolarmente colpite dal blocco delle attività a causa del coronavirus, che sono caratterizzate da una strutturale ridotta redditività e che non sono sostenute da ingenti risorse derivanti da diritti media“.
Le proposte sono state corredate da uno studio da cui emerge che i ricavi da sponsorizzazione di società ed associazioni sportive attive nell’ambito di discipline ammesse ai Giochi olimpici, con ricavi prodotti in Italia compresi tra i 200 mila e 15 milioni di euro annui, sono stimabili complessivamente in circa 400 milioni di euro. Applicando un credito di imposta pari al 50% del valore delle sponsorizzazioni di entità superiore ai 10 mila euro (come richiesto dalle Leghe partecipanti al Comitato) risulterebbe un costo per l’Erario pari a 96 milioni di euro. Tuttavia, si tratterebbe di un costo sostanzialmente neutrale per le casse dello Stato, poiché sarebbe compensato dalla salvaguardia del potenziale gettito fiscale e contributivo di società ed associazioni sportive di medie dimensioni. Al contrario, nel caso in cui non fossero previste misure strutturali a favore dello sport di territorio, la perdita di gettito fiscale e contributivo sarebbe consistente, per le mancate iscrizione di alcune società e per la riduzione del volume d’affari.
L’”effetto strutturale” è stato stimato mediante una indagine condotta su un campione di 214 società: il 31% ha dichiarato che sta valutando se rinnovare l’iscrizione alla prossima stagione sportiva. La perdita di gettito fiscale, derivante dal mancato rinnovo dell’iscrizione ammonterebbe a 73 milioni di euro. I soggetti coinvolti nell’indagine hanno inoltre stimato una contrazione del volume di affari per le società iscritte con una riduzione di circa il 26%, corrispondente a 39 milioni di gettito. Secondo questi due parametri, l’effetto complessivo di minor gettito fiscale per lo Stato, per la prossima stagione sportiva, potrebbe ammontare a circa 112 milioni di euro, di cui 73 milioni di euro “strutturali”, con effetto anche negli anni successivi.
Le proposte sono all’attenzione del Governo, in particolare del ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, e di quello dell’economia, Roberto Gualtieri, e l’auspicio è “che vengano approvate in modo da preservare il ruolo che lo sport può svolgere come strumento di sviluppo e crescita sociale“.