Esce ancora un “3-1” sulla ruota dell’
Europea 92. Che, come mercoledì scorso a Civitanova, arride alla compagine di casa. E, esattamente alla stessa maniera della gara con la Fornarina, le “europee”, per quanto fatto vedere in campo, non avrebbero assolutamente meritato il verdetto del parquet.
Già, perché il sestetto di casa ha saputo approfittare, principalmente, delle amnesie delle molisane allorché il tabellone del punteggio si attestava dopo quota venti o, come quando, in corso di quarto set, dopo un parzialone di 5-0 che aveva portato prima all’aggancio sul 23 e quindi al 24-23 ospite, Palazzini e socie non sono riuscite a concretizzare due set ball su rigiocata in contrattacco.
LA CRONACA – Con, da un lato, Montemurro che recupera Catalano e propone lo starting six con
Mäser seconda banda e Vanni nel tandem centrale accanto a Maura Palazzini e Lucchetta, dall’altro, che, invece, risponde con l’abituale sestetto veneto, Isernia e Conegliano principiano il confronto al PalaLourdes davanti ad un pubblico festante e pronto a sostenere le proprie beniamine sino in fondo.
L’inizio di una resa? Nient’affatto. Perché le “europee” ci sono e rispondono “presente” agli stimoli del proprio tecnico, continuando a giocare punto a punto, come testimoniato dalla lunghezza degli scambi.
Il primo punto della contesa è siglato da un primo tempo della Plchtova (la centrale ceca ex Collecchio si distinguerà per una serata di grazia a muro con ben otto dei dodici punti di squadra nel fondamentale). Ma le europee ci sono e rispondono presenti, rintuzzando, punto a punto, i tentativi di fuga di Tonelli e socie. Un attacco di Stefania Sansonna e, successivamente, una fast di Vania Sokolova danno il là al break isernino (12-10, poi 14-11), Zamponi di seconda intenzione e Palazzini su attacco ad un piede conducono le molisane in carrozza (16-12) al secondo time-out tecnico.
Ancora Sokolova e poi Mäser mantengono inalterato il vantaggio. Ma sul 24-20 esterno subentra in casa Isernia, quell’oscura sindrome che, ormai da qualche tempo a questa parte, attanaglia le pentre.
Paura di vincere, forse?
Di certo si può parlare di una evidente mancanza di lucidità e decisione. Pur tuttavia, un attacco da posto uno della Sokolova regala la frazione alle molisane.
“Le pantere si svegliano ora”, prende ad urlare il caloroso pubblico del Palasport locale.
Ma le feline coneglianesi paiono ancora in letargo. L’Isernia ringrazia e va a 2 sul 21-19 del secondo set. Qui le pentre ricadono nei loro endemici cinque minuti di follia. La Spes ringrazia e mette la freccia: 25-23 e conto set in parità.
Un simile avvenimento blocca letteralmente le ragazze di Montemurro, che cedono, senza colpo ferire (25-16), il terzo parziale alle venete.
L’inizio della resa? Così parrebbe, visto che nel quarto set un secondo tocco della Tonelli parrebbe spalancare le porte del Paradiso alle ragazze di casa. Ma una coriacea Emma Zanolla, subentrata in corso di contesa a Sansonna, non ci sta e sul suo turno di servizio le isernine firmano un parziale, che potrebbe rimetterle in carreggiata. Tuttavia, dopo aver sprecato due set ball, debbono arrendersi alla Momoli, abile a chiudere i giochi con una diagonale stretta da posto due.
In casa Conegliano può prendere il via la festa per tre punti di peso, le “europee”, invece, son costrette a leccarsi le ferite.
LA PROSSIMA IN CASA – Ora, però, per Palazzini e socie, il calendario presenta un impegno casalingo. Domenica prossima, al Palasport di Via Giovanni XXIII, le pentre dovranno vedersela con la Riso Scotti Pavia, compagine rivelazione di quest’avvio di torneo.