La Volley Hermaea Olbia annuncia che la centrale classe 2001 Camilla Gerosa farà parte del roster biancoblù per la stagione 2021/22.
LA CARRIERA – Nata a Como il 20 settembre 2001, alta 1,80 m, Gerosa ha mosso i primi passi pallavolistici nel suo paese, Birone di Giussano, prima di passare all’Ardor Volley. Successivamente è andata a Orago, dove ha giocato un triennio tra Under 14, 16, 18, poi, a livello senior, tra B1 e B2, cogliendo peraltro risultati di prestigio a livello giovanile tra cui un titolo nazionale Under 16. Il suo potenziale non è sfuggito alla Yamamay Busto Arsizio, compagine con cui si è misurata tra B2 e U18 con un quinto posto finale ai campionati nazionali. Due stagioni fa è stata a Lecco (B1), squadra che era pienamente in corsa per la promozione in Serie A prima dell’interruzione dovuta al Covid. Nell’ultima annata, infine, è stata a Offanengo (ancora B1) alle dipendenze del nuovo coach hermeino Dino Guadalupi.
LE DICHIARAZIONI – “L’Hermaea è un’opportunità che ho voluto cogliere al volo – spiega la centrale – alla base della mia scelta c’è una grande motivazione, visto che non ho mai disputato la Serie A. Inoltre la presenza di coach Guadalupi rappresenta per me una grossa certezza. Il mio obiettivo primario è crescere, e so che con lui potrò farlo sotto ogni punto di vista. La mia palla preferita è la fast, e in generale, vista l’altezza, mi ritengo una centrale più portata all’attacco che alla difesa. Voglio però progredire il più possibile anche a muro. Sono felice di essere una giocatrice dell’Hermaea e non vedo l’ora di iniziare questa nuova esperienza”.
“Camilla si è distinta per la sua dedizione al lavoro e la sua crescita costante nell’ultima annata sportiva condivisa ad Offanengo – afferma coach Guadalupi – avendo delle caratteristiche tecniche e fisiche che completano il nostro reparto centrali mi è sembrata una soluzione naturale. È una ragazza molto solare e agonista e all’Hermea troverà l’ambiente ideale per continuare a migliorare e allo stesso tempo per dare il suo apporto tecnico e umano alla squadra”.