Europea 92 Isernia: Rivergaro punisce gli errori di Isernia.
Autore: Lega Volley Femminile
3 Aprile 2006



 


Arriva ancora una sconfitta per l’Europea 92. A quindici giorni dallo stop di Sassuolo, le pentre vengono superata, stavolta tra le mura amiche, dalla capolista Rebecchi Rivergaro.


Come in terra modenese, contro le piacentine le europee appaiono in diversi frangenti, come in soggezione e finiscono col perdere coraggio e smarrirsi in prima linea, venendo mano anche in uno di quei fondamentali da sempre indiscusso punto di forza delle molisane: la ricezione.


Il Rivergaro, da parte sua, gioca con la grandezza degli umili, fa quadrato in una serata con qualche elemento un po’ in ombra (il tandem straniero Koleva-Przybysz) e, attorno ad una Nicolini on fire (la centrale di scuola Asystel chiude la serata a 21 punti col 62% di positività a rete su 29 palloni giocati e punte di prestazione vicine alla perfezione in corso di terzo e quarto parziale).


LA CRONACA – La gara prende il via in un clima da colossal hollywoodiano. Luci, suoni, le “cucciole” del settore giovanile dell’Effesport, le coreografie della scuola di ballo Te.Co. Dance.


Insomma, il Palasport pentro, alla vigilia, aveva l’aria di una vera e propria bomboniera. Letteralmente piena d’emozioni al momento di ricordare, in apertura di gara, il piccolo Tommaso Onofri.


L’avvio di gara è di marca Europea 92.


Palazzini e socie, memori dei consigli di Montemurro, forzano il servizio e la ricezione delle emiliane, molto abbottonata, pare risentirne.


Zamponi lavora per vie centrali. Dall’altra parte, Drozina, almeno inizialmente decide di far affidamento sulle bande.


La bulgara Koleva e l’ex Collecchio Ginanneschi rispondono presente, Isernia, però, rintuzza colpo su colpo, grazie a Zanolla e Sokolova. 8-6 casa al primo tempo tecnico con Barbieri a parlar fitto con le sue. Isernia è sopra di uno anche alla seconda sospensione imposta dal regolamento. Qui, il servizio jump floatting di Ginanneschi (subito in particolare da Zanolla, sostituita dalla Mäser), unitamente a qualche decisione tecnica del primo arbitro poco felice, allarga un divario chiuso dallo stessa attaccante senese (25-20).


Una simile serie di episodi rianima il sestetto di casa. Nel secondo parziale si rivede l’Europea dei successi su Sassuolo, Virtus e Castelfidardo.


Zamponi giostra al meglio le sue, Sokolova è pungente, Sansonna e Zanolla l’accompagnano, Palazzini e Genangeli pungono a servizio e in prima linea. Rivergara è sulle ginocchia, in primis la mvp di Coppa Aleksandra Przybysz. Barbieri, infatti, è costretto a sostituirla con Roani.


Le europee, però, hanno un margine ampiamente rassicurante. Pubblico in visibilio e ostilità chiuse da un ace di Zamponi.


L’avvio di una nuova gara? Parrebbe di sì, perché le isernine si portano 3-0 in apertura di terzo parziale. Rivergaro reagisce e supera le isernine. Montemurro ci chiama time-out. Ma qualcosa si è, inevitabilmente, spezzato nei meccanismi psicologici di casa. Rivergaro è sopra di due al primo time-out tecnico, vantaggio che sale a quattro in occasione del sedicesimo punto. Drozina capisce che le europee non riescono a contenere la Nicolini e, anche su ricezione staccata, serve la compagna per delle fast letali. E sarà proprio la centralina lombarda a chiudere la terza ripresa.


Il quarto set è un periodo di sofferenza per le ragazze del presidente Cicchetti. A parte un break, che porta al nove pari propiziato dal gioco della Peluso (subentrata nel frattempo alla Zamponi), Isernia si smarrisce nei meandri di un gioco labirintico ed è facile preda dei contrattacchi ospiti. La ricezione salta definitivamente, l’attacco è incostante. Di là, muro e Nicolini fanno il resto.


Chiusura per la Drozina, cui spetta l’ultimo punto del match con un secondo tocco.


«Abbiamo commesso diversi errori, finendo col pagarli tutti», sentenzierà, a referto chiuso, il trainer lucano delle pentre, Francesco Montemurro.


TEST CAPITALE AD ARAGONA – Ed ora, in calendario, per le europee, arriva un confronto temibile e delicato in chiave salvezza. La trasferta ad Aragona in casa di quella Gelati Gelma, attualmente terzultima della classe, ma capace, tra le mura amiche, di far soffrire chiunque (Sassuolo e Conegliano insegnano).


Per le stesse isolane, il match con l’Isernia è di capitale importanza per la permanenza nella categoria.

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