Lines Tradeco Altamura:
Autore: Lega Volley Femminile
12 Maggio 2006


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALL'UFFICIO STAMPA DELLA LINES TRADECO ALTAMURA

 

Mentre la Lines Tradeco Altamura prepara al meglio la prima gara della finale per la promozione in A1 con Busto (domenica in casa alle 18), non si placano le polemiche sul tifo nella gara spareggio. Il diesse Laterza ha voluto rispondere alle accuse mosse dal presidente del CastelFidardo (esclusa dai play off dopo la sconfitta al tie break con Altamura): “Sono amareggiato per le dichiarazioni ufficiali rilasciate dal presidente Massimo Pandolfi alla fine della gara. Evidentemente l'amarezza per la sconfitta era ancora troppo forte. Mi consola sapere che in tanti, lui compreso, sanno la verità, cos'è successo veramente. Io ho più volte invitato i tifosi alla calma, senza minacciare e cercando di evitare inutili provocazioni.” In un comunicato del Castelfidardo, invece, è detto che:
“La Marche Metalli ha giocato in un vero e proprio clima intimidatorio, ha giocato in un ambiente dove tutto è stato consentito, dove tutto è stato lecito. Anche scagliare i palloni addosso alle giocatrici durante il riscaldamento, con il rischio che qualcuna si potesse fare male; anche insultare pesantemente a ruota libera; anche impedire lo svolgimento regolare dei time out se oltre il limite delle transenne c’
erano tifosi (?!) che assalivano la panchina con bombolette, clacson e quant’altro, tanto da costringere lo staff tecnico a svolgere gli ultimi time-out quasi in campo; anche consentire allo speaker di urlare “grazie” ad ogni errore delle giocatrici di Castelfidardo. Nessuno è intervenuto, nessuno si è preso la briga di calmare le acque. Tantomeno i dirigenti della squadra di Altamura, alcuni dei quali davvero scalmanati. Il delegato tecnico ha fatto tutto quello che era nelle sue possibilità, anche litigare lungamente con un dirigente di Altamura.
Non è bastato. Così come l’intervento di quattro carabinieri in un palasport che, come indicato dalla società pugliese stessa, era affollato da 2.500 spettatori, a fronte di una capienza ufficiale di 1.139. E dire che nella partita di Castelfidardo (presenti circa 800persone) c’erano dodici tra carabinieri e vigili urbani, dieci addetti della protezione civile, più altri dieci addetti alla sicurezza della società fidardense (totale 32 persone). Nessuno si aspettava tappeti rossi, per carità, nessuno però si attendeva questo linciaggio premeditato. A fine gara, poi, si è davvero oltrepassato il limite, quando il terreno di gioco è stato invaso da decine e decine di sostenitori di casa, con le squadre ancora in campo. Per molti si trattava del classico gesto per festeggiare, giustamente, la vittoria della propria squadra; ma qualcuno ha pensato bene di scagliarsi direttamente sulle giocatrici della Marche Metalli Castelfidardo, impedendole il rientro negli spogliatoi. Momenti di assoluta confusione in cui sono volati sputi, insulti, spintoni ed anche qualche pugno.
Nessuna logica, nessuna attenuante”. E' per smentire queste dichiarazioni, che Laterza ha precisato: “Questo non è da sportivi capaci di ammettere una vittoria sofferta ma meritata. Se qualcuno non sa accettare una sconfitta è giusto che nella vita faccia altro”.
Analizzando in particolare le provocazioni, Laterza ricorda:
“Bisognerebbe chiedere all'attaccante Serafini cosa ha fatto in gara uno e il perchè dei 'gesti dell'ombrello' fatti da altre atlete”. E' per questo che Laterza conclude dicendo: “L'agonismo è una cosa naturale. Il lamentarsi puntualmente quando si perde, no. Abbiamo perso due play off negli anni passati e le squadre che ci hanno battuto sono sempre uscite tra gli applausi. Noi siamo sempre gli stessi, è il CastelFidardo diverso”.

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