Airone Tortolì: la B1 per ripartire
Autore: Lega Volley Femminile
13 Luglio 2006

In Via Santa Chiara sono stati subissati dalle richieste. Centinaia di imprenditori e commercianti hanno immediatamente dato la loro adesione al piano di sostegno all’Airone Pallavolo. Per non parlare della classe politica locale, sempre attenta alla promozione dello sport in Ogliastra, in particolare della Pallavolo, disciplina che reputano indispensabile per aprire nuovi canali di espansione turistica. Sono state così tante le offerte in denaro, che la dirigenza ogliastrina ha deciso di riservare il colpo a sensazione: NON DISPUTARE IL CAMPIONATO DI A2.

Ma la vera sorpresa è che l’Airone non tradirà i tifosi: il campionato di B1 sarà il punto di partenza della rinascita del volley ogliastrino e isolano

 

 

L’analisi della dirigenza: “chiacchiere troppe, sostanza zero”.

  Tortolì si mastica amaro, si usano dosi smisurate di sarcasmo per documentare una situazione paradossale, nella quale l’Airone, dopo aver conquistato la vetta della A1 ed esserci rimasta per ben due stagioni (cose mai viste nell’isola) ha visto ridursi progressivamente il numero di sostenitori (soprattutto quelli facoltosi e politicamente in vista) che inneggiavano le gesta delle aironesse salendo con orgoglio sul carro dei vincitori.

 

 

Comune di Tortolì e Provincia d’Ogliastra : il verbo si fece aria

Finché la propaganda sportiva garantisce visibilità a costo zero, tutto va bene.

Quando poi si domanda un piccolo sacrificio, allora la vera identità di questi sedicenti tifosi si materializza in tutto il suo squallore. I vertici dirigenziali del club pallavolistico sono delusi dalle promesse non mantenute, dai grandi discorsi arzigogolati fatti davanti a platee acclamanti per il solo piacere di mostrarsi perché fa “fighi”. In casa Airone si pronuncia un nome su tutti: Marcella Lepori, primo cittadino di Tortolì. “Non ci siamo dimenticati i suoi ragionamenti solenni – dicono i dirigenti – nei quali prospettava un futuro roseo non solo per la squadra ma anche per la città, resa celebre in tutta Italia grazie proprio alla pallavolo. Purtroppo erano solo slogan gettati al vento, privi di consistenza, un vero peccato perché credevamo molto nelle parole di una donna dalle indiscusse capacità”. E che dire della politica adottata dalla provincia Ogliastra? “È meglio tacere, si rischierebbe di essere troppo cattivi”.
L’allarme venne lanciato per tempo

Il sodalizio di Via Monte Attu recitò il mea culpa per una campagna acquisti troppo ambiziosa (quella del dopo promozione), dettata

 dall’entusiasmo per il traguardo storico raggiunto. Atlete di spessore internazionale arrivarono nell’isola nell’isola per dare lustro ad un movimento che ha fatto felici non solo i tifosi locali. Il passo più grande della gamba venne pagato nella stagione successiva, quando per non affaticare i bilanci si allestì una rosa dignitosa ma decisamente più parca. Una serie di vicissitudini, supportate anche da una dose smisurata di iella sancirono l’addio al tempio del volley. Già dallo scorso Natale, però, l’Airone cercava col lumicino quei personaggi che tanto avevano esternato, promettendo sontuose elargizioni a destra e a manca, complici, evidentemente, euforie contingenti, paragonabili (visto l’epilogo) alle surreali chiacchiere da bar. Fu un allarme lanciato con forte anticipo, premeditato con scrupolosa lungimiranza, in modo da non scatenare le solite banali critiche.

 

Dirigenza kaputt? Ma neanche per idea. Si lavora sodo per riservare piacevoli sorprese

Si è arrivati a luglio, ma niente si è mosso. Le istituzioni versano lacrime di coccodrillo, gli imprenditori danno le colpe al disavanzo del Pil, al cuneo fiscale ed a Padoa – Schioppa.

L’Airone non si perde d’animo: lascia in silenzio i grandi palcoscenici della serie A ma promette di ritornarci al più presto. A Monte Attu sono pronti a vincere un’altra scommessa, proprio come accadde due anni fa, quando le aironesse vinsero il loro piccolo mondiale.

 

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