SAVINO DEL BENE SCANDICCI 3
IL BISONTE FIRENZE 0
SAVINO DEL BENE SCANDICCI: Alberti ne, Herbots 6, Zhu 12, Ruddins ne, Di Iulio 1, Merlo (L1), Villani ne, Ognjenović, Nwakalor 8, Washington ne, Carol 10, Antropova 15, Diop 6, Gay (L2) ne. All. Barbolini.
IL BISONTE FIRENZE: Acciarri, Ribechi, Ishikawa 10, Leonardi (L), Battistoni 1, Alsmeier 9, Lazic 8, Mazzaro 1, Graziani 4, Agrifoglio, Kraiduba 2, Stivrins 5. All. Parisi.
Arbitri: Zavater – Caretti.
Parziali: 25-20, 25-19, 25-18.
Note – durata set: 26’, 27’, 27’; muri punto: Scandicci 12, Il Bisonte 1; ace: Scandicci 5, Il Bisonte 5.
Il Bisonte inaugura il suo campionato con un ko nel derby con la Savino Del Bene Scandicci, che rimane tabù per le bisontine – un solo successo per loro in diciannove confronti in A1 – ma considerando le condizioni di partenza, la partita ha offerto anche indicazioni positive: coach Parisi ha dovuto lavorare su un gruppo completamente nuovo, e in più lo ha avuto al completo – al di là dell’indisponibile Cesé – soltanto da martedì, eppure qualcosa di interessante si è visto, soprattutto dal punto di vista della ricezione e della velocità del gioco in attacco, e di questo ha beneficiato soprattutto Ishikawa, che ha messo giù 10 palloni (con un ace) col 47% in attacco. Scandicci però ha fatto valere la differenza di valori soprattutto a muro (12 a 1), chiudendo col 45% di efficienza di squadra in attacco sotto il traino della MVP Antropova (15 punti con due ace e due muri).
Coach Parisi, senza l’indisponibile Cesé Montalvo, schiera Battistoni in palleggio, Lazic opposto, Ishikawa e Alsmeier in banda, Graziani e Stivrins al centro e Leonardi nel ruolo di libero, mentre Barbolini risponde con Di Iulio in regia, Antropova opposto, Herbots e Zhu in posto quattro, Nwakalor e Carol al centro e Merlo libero.
Il primo punto del match arriva dalla seconda linea con Ishikawa, poi l’attacco di Alsmeier e l’errore di Antropova valgono lo 0-3, ma Scandicci reagisce subito (3-3) e poi prova il primo allungo col muro di Zhu (8-6), subito rintuzzato dall’ace di Alsmeier (8-8): la Savino allunga nuovamente sul 14-11 con l’invasione a muro di Graziani, Parisi chiama il suo primo time out ma il turno in servizio di Di Iulio fa male (16-11), poi sul 19-15 Barbolini opta per il doppio cambio con Ognjenovic e Diop per Antropova e Di Iulio, e quando Lazic attacca out per il 22-16 Parisi deve chiamare di nuovo time out. Il Bisonte ha un sussulto d’orgoglio con Ishikawa e Graziani (22-18), Barbolini chiude il doppio cambio e sul 23-19 Parisi manda in battuta Acciarri, ma Scandicci va al set point (24-19) e Zhu chiude 25-20.
Anche il secondo set si apre con uno 0-3, ma stavolta Il Bisonte, pur sotto la grande pressione di Scandicci, riesce a tenere il vantaggio e anche a incrementarlo con Alsmeier (7-11), con Barbolini che è costretto a fermare il gioco: la chiacchierata fa bene alle sue ragazze che in un amen impattano (11-11), poi sul primo vantaggio interno (13-12) è Parisi a spendere il time out, ma la Savino allunga ancora con Antropova che chiude un parziale di 8-1 per il 15-12. Barbolini utilizza ancora il doppio cambio (Ognjenovic e Diop per Antropova e Di Iulio), Herbots allunga ancora sul 19-14 e Parisi ferma di nuovo il gioco: sul 21-14 entrano Kraiduba e Agrifoglio per Battistoni e Lazic, poi sul 22-16 Parisi chiude il doppio cambio, ma il gap è troppo ampio e Diop chiude 25-19.
Nel terzo set c’è Mazzaro per Graziani, e stavolta Scandicci prova a scappare fin da subito (6-3): Stivrins chiama la rimonta con il muro del 6-5, Antropova in battuta ricrea il + 4 (9-5), poi è Lazic ad accorciare sul 12-10, ma ancora una volta ci pensa Antropova a riallungare con il mani-out del 14-10. Sul 16-12 entrano Kraiduba e Agrifoglio per Battistoni e Lazic, sul 19-14 Barbolini risponde con Ognjenovic e Diop per Antropova e Di Iulio, ma adesso la Savino è ingiocabile ed è Carol a chiudere con il primo tempo del 25-18.
LE PAROLE DI CARLO PARISI – “Eravamo coscienti del nostro momento, quello che volevamo era cercare di concentrarci soprattutto sul nostro campo: sapevamo che l’avversario non era di quelli più abbordabili, ma alla fine quello che conta è che sono venuti fuori degli spunti interessanti su cui lavorare in settimana. Quattro allenamenti tutti insieme non dicono molto, una partita dà già molte più indicazioni: faremo tesoro di questo match per pianificare bene la nostra settimana di lavoro. Quello che ho visto di buono è che quando la squadra ha la possibilità di giocare in velocità si crea delle buone opportunità, quindi dobbiamo lavorare sulla precisione: l’organizzazione del muro-difesa invece non è andata bene, perché loro hanno finito con percentuali di efficienza troppo alte per poter pensare di impensierirli”.