Buona, anche la seconda. Dopo il convincente esordio in quel di Cremona, la
Yamamay, al debutto di fronte al pubblico amico del PalaPiantanida, non ha deluso le attese, sbrigando la pratica Isernia in tre set. Un successo netto ed inequivocabile, con il quale la formazione bustocca, sorretta dal calore e dal tifo di quasi 1500 spettatori, si è confermata a punteggio pieno al vertice della graduatoria, in compagnia della corazzata Sassuolo, corsara a Piacenza, e della rivelazione Mantova, impostasi in casa sul Pavia.
Una partenza dunque a pieni giri per le ragazze dell'allenatore Carlo Parisi, in grado – dopo il blitz nella Bassa Padana – di concedere subito il bis:
<A Cremona – ammette
Laura Erbetta, palleggiatrice di riserva della Yamamay – la tensione del debutto ci aveva in effetti un po' frenato: una volta però rotto il ghiaccio – spiega – tutto era poi filato per il verso giusto. Contro Isernia invece – osserva – abbiamo subito iniziato col piede giusto, tenendo saldamente in pugno la gara fin dal primo set>.
Che emozioni si provano a giocare di fronte a tanta gente?<Provenendo da una categoria inferiore – ammette Erbetta, approdata quest'anno a Busto da Romagnano Sesia – mi è sembrato di vivere un sogno: trovarsi di fronte a così tanta gente fa venire davvero i brividi>.
Brividi che avrà provato anche di fronte agli alunni del Collegio Rotondi, visto il progetto itinerante promosso nelle scuole dalla Yamamay?
<Quando si è in campo alla domenica si suda freddo; – precisa – davanti ai ragazzi delle scuole, una volta vinto l'imbarazzo iniziale, si riesce da subito ad instaurare un bel rapporto e si ha davvero l'impressione di riuscire a trasmettere qualcosa>.
Del resto lei è una studente?
<Sebbene già in passato ci fossero stati dei contatti per venire a Busto – spiega – prima di fare questo grande salto ho preferito finire il Liceo (linguistico)>.
E come vanno le cose?
<La serie A2 e' una realtà professionistica a tutti gli effetti – spiega – ci si allena spesso due volte al giorno e con grande intensità. Conciliare lo sport con lo studio non è certo facile – precisa – ma, seppur con un po' di fatica, sto cercando di tenermi al passo con gli esami dell'Università>.
E' proprio vero, come ci ha confidato la settimana scorsa Valeriano, che la serie A2 costituisce davvero un mondo nuovo?<Direi proprio di sì – osserva Erbetta – il livello della pallavolo sembra davvero di un altro pianeta: il gioco è più tecnico, veloce e potente. In campo non si può mai allentare il livello d'attenzione: bisogna sempre tenersi concentrate, anche quando le cose sembrano mettersi bene>.
Chi fra le sue compagne di squadra l'ha particolarmente stupita?<Saara (Loikkanen) è davvero una giocatrice di categoria superiore: con le sue qualità potrebbe fare davvero la prima donna, ed invece è la più umile e disponibile nello spogliatoio>.
Spogliatoio che, quest'anno più che mai, sembra davvero compatto…<Inserirsi in un gruppo già affiatato può spesso rivelarsi difficile – osserva – ma quest'anno alla Yamamay, ad eccezione di Viganò e Luciani, eravamo tutte nuove: fin dal primo giorno del raduno si è quindi cercato di far subito squadra>.
Si dice che l'alzatrice titolare Jettie Fokkens sia di fatto la sua chioccia?<E' vero – conferma Erbetta – io sono la più giovane della rosa, mentre Jettie è la più esperta. Io ho tutto da imparare, lei ha tutto da insegnarmi. Per crescere nel mio ruolo – conclude – non potevo avere maestro migliore>.
Per chiudere, Busto ha davvero le carte in regola per un campionato di vertice?
<Non conosco così bene la categoria per poter esprime un giudizio così completo – osserva – ma se il Sassuolo è dato per favorito, noi siamo lì. La società del resto ha dimostrato con la parole e soprattutto coi fatti di credere ad un certo tipo di traguardi: adesso tocca a noi fare la nostra parte>.