“Lorenzo facci un goal”: la Lega Pallavolo Serie A Femminile supporta la lotta di Lorenzo contro la leucemia
Autore: Lega Volley Femminile
20 Luglio 2014

Anche la Lega Pallavolo Serie A Femminile sostiene Lorenzo Costantini, una giovane promessa del calcio che poco più di un anno fa ha scoperto di essere affetto da una grave forma di leucemia.

Esiste una reale possibilità di guarigione per Lorenzo, presso l’ospedale della University of Pennsylvania a Philadelphia. Il trattamento che può salvargli la vita ‘costa’ 600mila euro. Per questo il mondo dello sport si è mobilitato per aiutare Lorenzo e la sua famiglia. E’ importante fornire un supporto concreto: qui trovate tutte le indicazioni per una donazione in denaro.

Questa è la sua storia. Se volete saperne di più, visitate il sito www.lorenzofacciungoal.com.

“Lorenzo è un ragazzo di vent’anni, nato e cresciuto a Lanciano in provincia di Chieti ed è una giovane promessa del calcio italiano. Già da bambino inizia a giocare, coltivando così la sua grande passione. Idealmente molto promettente, entra a far parte degli allievi nazionali della Virtus, e in seguito della Primavera del Lanciano. Sempre con addosso i colori del suo paese, nel 2013 avrebbe dovuto fare il salto di categoria entrando a far parte di realtà calcistiche nazionali.

A maggio dello stesso anno durante una seduta di allenamento Lorenzo si infortuna, lesione del crociato, ed è qui che svanisce il sogno di far parte della prima squadra della serie B del suo paese.

Il 14 giugno del 2013 a seguito degli esami di routine pre-intervento del crociato nell’ospedale Val Vibrata di Sant’Omero, gli viene diagnosticata la leucemia.

Di corsa all’ospedale di Pescara viene stabilita con certezza la malattia: leucemia linfoblastica acuta di tipo B Common Philadelphia positivo. La caratteristica seria e compromettente di questa forma di leucemia è proprio l’anomalia del philadelphia positivo che fa parte delle leucemie croniche; riferito alle forme acute, come quella di Lorenzo, comporta una costante recidiva e una quasi impossibile guarigione. La malattia scompare o si abbassa, ma dopo un mese massimo 2 ritorna fuori come prima, più forte di prima.

A settembre la famiglia decide di trasferire Lorenzo a Bologna in uno dei migliori centri di Ematologia al livello nazionale. Dopo vari cicli di chemio e farmaci sperimentali il 18 marzo del 2014 l’equipe decide di effettuare il trapianto da donatore (la sorella Roberta fortunatamente compatibile al 100%), ma a distanza di neanche 2 mesi viene comunicato il totale fallimento del trapianto: la malattia è presente come prima, anzi i suoi geni hanno avuto delle mutazioni e rispondono a poche terapie e per un breve tempo.

I primi di giugno Lorenzo viene di nuovo ricoverato in vista di una nuova chemio e di un possibile trattamento con linfociti T prelevati dalla sorella Roberta sempre donatrice.

Il professore Martinelli, nel colloquio con i familiari e nel chiarimento delle varie problematiche, fa presente alla famiglia la possibilità di una reale guarigione presso un centro in America, a Philadelphia, dove effettuano terapie ancora sperimentali ma con ottime probabilità di riuscita anche per la malattia di Lorenzo.

L’ospedale presso il quale Lorenzo ha bisogno di essere curato, quello della University of Pennsylvania a Philadelphia, ha richiesto la somma di 600.000 dollari per il trattamento che può salvargli la vita”.

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