Airone Terra Sarda Tortolì: Natasa Leto è il secondo colpo ad effetto
Autore: Lega Volley Femminile
18 Giugno 2004

Arriva in Sardegna un mostro sacro della pallavolo internazionale: Natasa Leto. La ventottenne attaccante croata, è pronta per una nuova esperienza, lei che vanta un curriculum eccezionale, lei che ha sempre dato il meglio  in tutti i club che l’hanno accolta con entusiasmo, saprà farsi  valere, ne siamo certi, anche sul mondoflex di Monte Attu. I dirigenti dell’Airone Tortolì non nascondono la gioia per aver concluso una trattativa difficile, considerato che il posto quattro ex jugoslavo era diventato un bocconcino appetibile per diversi di club..


La più felice di tutti è Natasa, nata a Zagabria ma residente a Pola, in Istria, sua città di riferimento da circa otto anni, da quando si è sposata con Sinisa. Dalla loro unione un anno e mezzo fa è nato il piccolo Marcus. Lei ha girato praticamente per tutto lo stivale e non solo: cominciò a Napoli nel 1999, l’anno dopo si trasferì in Brasile, per giocare con il Vasco da Gama. Seguì una brevissima pausa a Reggio Calabria, prima di essere chiamata a Novara, dove disputò un campionato da favola, arrivando alla finale scudetto. Non vanno neppure dimenticate una proficua esperienza in terra nipponica e una lunga militanza nella nazionale croata con la quale ha conquistato tre argenti consecutivi agli europei ’95,  ’97, ‘99 e un settimo posto alle olimpiadi di Sidney.


Nell’ultima annata è stata protagonista del nostro massimo campionato con la matricola Chieri; la nostra chiacchierata al telefono con Natasa parte proprio dal suo rendimento in terra piemontese:


 “Mi sono trovata benissimo, purtroppo abbiamo accumulato problemi di ogni tipo, hanno pesato le assenze di alcune mie compagne nei momenti cruciali del campionato, per questo non abbiamo ottenuto risultati concreti; questo è il mio più grande rammarico perché se la squadra fosse stata al completo, ora saremo tutte più felici”.


 Hai girato dal Sud al Nord Italia, ora arrivi addirittura in Sardegna…


“A dire il vero ho sempre preferito stazionare nelle zone alte dell’Italia perché preferivo essere più vicina alla Croazia, mi mancava l’esperienza in un’isola, mio fratello giocò in Corsica e ne ha ancora un buon ricordo. Stare in Italia è molto istruttivo, si cresce sempre e la competizione è stimolante, grazie alla presenza di molte atlete straniere”   La Sardegna? “ Mi hanno detto che è bellissima, e tra l’altro c’è il mare, proprio come a Pola, penso proprio che non avrò problemi di ambientamento.  Per quanto mi riguarda, mi reputo una giocatrice completa in tutti i fondamentali; se proprio vogliamo essere pignoli, forse la ricezione è un gradino appena più sotto, ma  non smetto mai di applicarmi e di migliorarmi”.


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