Donato Sirressi (direttore sportivo dell’Alfieri Volley) e mister Lorenzo Micelli (allenatore dell’Alfieri Volley e assistente tecnico della nazionale italiana) si confrontano, a tu per tu, in merito al Kenwood All Star Game, Nazionale Italiana contro Resto del Mondo (composta da gran parte delle migliori giocatrici straniere del Campionato Italiano di A1), che si giocherà, proprio a Santeramo, il 19 novembre prossimo. Seduti uno di fronte all’altro, Sirressi e Micelli rispondono alle domande di Antonio Dimita (responsabile ufficio stampa dell’Alfieri Volley):
– DS Sirressi, finalmente la nazionale giocherà a Santeramo. Quanto vale l’organizzazione di un evento importante quale è il Kenwood All Star Game?
Penso che valga tutto il tempo, la passione e i sacrifici, che una società giovane come la nostra ha fatto in questi ultimi 6 anni, passando dal campionato regionale di serie C a quello nazionale di A1. Siamo riusciti a mettere su quello che noi consideriamo uno “splendido giocattolo” . Oggi possiamo dire di essere orgogliosi di tutto ciò. La presenza della nazionale a Santeramo e l’organizzazione del Kenwood All Star Game rappresentano il giusto premio ai tanti sacrifici fatti, ma soprattutto a quello che la Società Alfieri e la città di Santeramo, con il suo magnifico pubblico, hanno saputo dare al territorio (Murgia Barese, Puglia, Sud Italia) e alla splendida realtà della Pallavolo Italiana.
– L’Alfieri Volley ha dimostrato in più occasioni di saper organizzare eventi di tale portata (vedi la Final Four di Coppa Italia di A2 della stagione sportiva 2003-2004) , in che modo vi apprestate a cimentarvi in questa nuova avventura?
Hai detto bene. Ogni volta che abbiamo organizzato manifestazioni di volley (dalla Coppa Puglia del gennaio 2000 fino alla Final Four di serie B, nel 2002, e alla più recente di A2, nel 2004) non abbiamo mai deluso le aspettative di chi ha vissuto direttamente o indirettamente tali manifestazioni (squadre ospitate, Lega, Federazione, Sponsor) né intendiamo farlo per un evento ancor più importante quale è il Kenwood All Star Game. Come sempre daremo il massimo e ci impegneremo affinché ognuno si senta a proprio agio, come fosse a casa propria, unendo gli elementi di “genuinità” e “professionalità” , il tutto contornato dalla passione e dall’affetto dei nostri splendidi tifosi e dalla gente del Sud. Vogliamo dimostrare che anche al meridione vi sono realtà che, seppur giovani, sanno organizzare nel migliore dei mondi grandi eventi.
– Quanto può dare a livello di immagine sia alla Società Alfieri che al territorio di Santeramo e alla Puglia una manifestazione di tale portata?
Sicuramente grande visibilità. Poter ospitare e ammirare tutte assieme gran parte delle migliori giocatrici al mondo non capita tutti i giorni. Se poi, una delle due squadre, è la nazionale italiana campione del mondo e medaglia d’argento agli ultimi Campionati Europei non si può che essere felici e orgogliosi, non solo per il privilegio di organizzare la grande festa del 19 novembre, ma soprattutto di essere presenti e protagonisti di tale evento. Per un giorno Santeramo sarà la capitale mondiale del “volley rosa”. Tutti i media (testate e redazioni giornalistiche e televisive) focalizzeranno la loro attenzione su di noi: fare bene significa poter entrare, a pieno regime, nell’emisfero delle società e delle città che hanno fatto la storia del campionato più bello e importante al mondo.
– Quale risposta si aspetta dal territorio?
Più che delle risposte, mi aspetto delle conferme. L’Alfieri Volley ha sempre promosso il territorio sotto molteplici aspetti, da quello sportivo a quello sociale, da quello turistico a quello imprenditoriale (dando grande visibilità ai propri sponsor). Sono convinto che l’organizzazione dell’All Star Game sarà supportata e avallata da tutta la Regione Puglia.
Per quanto concerne la presenza di pubblico non ho dubbi: lo scorso anno abbiamo avuto una media di 2252 spettatori a partita, così come, nella finale di Coppa Italia di A2, siamo riusciti nell’intento di creare una cornice di pubblico di oltre 3500 spettatori. Nella gara Nazionale Italiana – Resto del Mondo contiamo di migliorare questa media e creare una coreografia di pubblico, ma soprattutto una festa tale, da poter essere ricordati per diverso tempo.
– Chi ti senti di dover ringraziare?
Tutti coloro che hanno sempre creduto in noi e ci hanno avallato con il proprio sostegno. Per l’occasione voglio ringraziare in particolar modo la Federazione Italiana Pallavolo, la Lega Pallavolo Italiana e Marco Bonitta: non solo per aver scelto Santeramo quale sede che ospiterà il Kenwood All Star Game 2005, ma soprattutto per la stima e la fiducia che ci hanno sempre accordato.
Dall’altra parte della scrivania mister Micelli annuisce ad ogni risposta del direttore sportivo Donato Sirressi, per cui passiamo la palla al head coach dell’Alfieri Volley e uomo di fiducia di Marco Bonitta, come assistente tecnico della nazionale italiana.
– Cosa spinge l’allenatore della nazionale Marco Bonitta ad avallare la scelta di Santeramo in Colle quale sede ospitante del Kenwood All Star Game?
Penso che il merito sia della Società Alfieri che da anni è vicino alla nazionale italiana e del gran pubblico di Santeramo, ma anche di tutti gli appassionati di volley della Puglia. Credo che sia stato determinante anche l’esperienza della nazionale al World Grand Prix che si è disputato nel 2003 in Puglia. Per cui credo che la scelta di Santeramo rappresenti un attestato di stima della Federazione, della Lega e di Marco Bonitta verso l’Alfieri Volley per il movimento che è riuscita a creare intorno alla pallavolo negli ultimi anni.
– Per te che vivi nel mondo della nazionale italiana: quale visibilità riesce a dare la maglia azzurra nei territori in cui di volta in volta scende in campo?
Tantissimo. Credo che avremo il palazzetto pieno. Già da giorni si parla di questo evento, e penso che sabato avremo il tutto esaurito. La visibilità sarà per tutta la Regione Puglia, per la Società Alfieri che si è sovraccaricata di lavoro e grossi sacrifici, per preparare al meglio il Kenwood All Star Game. Ma credo che alla fine ne gioverà tanto il nostro movimento e l’intera città di Santeramo.
– Sei anni fa l’Alfieri Volley era in serie C e adesso si ritrova a dover organizzare un evento di tale portata. Cosa vi è dietro a quello che potremmo definire un grande miracolo del volley italiano?
La fierezza, la consapevolezza e la forza di questa società, dei suoi soci fondatori. Una società che crede nel proprio lavoro e nel lavoro delle persone che entrano a farne parte. Devo dire che per me è un piacere lavorare per questa società. Per cui credo che l’escalation dell’Alfieri Volley è dovuta alla fermezza di questi dirigenti ai quali vanno i miei più sinceri complimenti, così come i complimenti vanno estesi alla città di Santeramo, ai suoi splendidi tifosi, ma anche agli sponsor che hanno aiutato questa realtà a crescere. Un merito collettivo, quindi, ma credo che senza i dirigenti Alfieri non sarebbe stato possibile tutto ciò. Un gruppo di amici che hanno ancora voglia di lottare e mantenere lo spettacolo dell’A1 in questa città.
– L’Italia non vince l’All Star Game dal 2001, credi che a Santeramo ritornerà a vincere?
Io dico che in queste manifestazioni la vittoria viene messa in secondo piano, in quanto viene preferito lo spettacolo dentro e fuori dal campo. Vi è da aggiungere che la preparazione delle due squadre per tale gara è diversa da tutte quante le altre. Non è mirata alla vittoria ma a creare movimento e spettacolo in tutto il territorio. Anche a me non interessa più di tanto la vittoria in questo Kenwood All Star; credo che la vittoria debba essere del pubblico.
– L’organizzazione dell’All Star Game, la presenza della nazionale italiana e del resto del mondo, può rappresentare un motivo in più per l’Alfieri Volley e il suo team a fare meglio?
Io dico che emulare qualche giocatrice fa sempre bene. Guardare gesti tecnici e atletici di grandi giocatori, sia nel maschile che nel femminile, aiuta i giocatori ma anche noi allenatori. Per cui è sicuramente uno stimolo in più che bisogna sfruttare.
– Quando va in giro per il mondo con la nazionale, le atlete, i tecnici, cosa si aspettano dal territorio e dall’ambiente del posto?
Prima di tutto si aspettano il calore del pubblico. L’organizzazione, poi, è molto importante per rendere sicuro il soggiorno. Soggiornare nella maniera giusta per poi poter dare il massimo in campo. Però, il calore della gente, secondo me, è la cosa più bella che circonda la nazionale e ci inorgoglisce.
– Lorenzo Micelli sarà sulla panchina azzurra nella doppia veste di assistente tecnico della nazionale e allenatore dell’Alfieri Volley: un doppio vanto per te e per la città di Santeramo!
Certamente. Questo per me è un onore che da diverso tempo sento già mio. La nazionale è un pezzo della mia storia e spero, altresì, che Santeramo diventi un lungo periodo della mia vita pallavolistica.