VOLTA MANTOVANA. L’All Fin Cfl fa la formichina. Incamera un solo punto contro l’Aprilia, eppure conterà anche questo. La reazione dopo San Vito c’è stata, la squadra ha giocato e ci ha provato in una partita strana, in cui solo il quinto set è stato combattuto. Sia nel primo che nel terzo le apriliane hanno messo la freccia a quota 11; nel secondo le voltesi hanno dominato da subito e nel quarto hanno salutato le avversarie sul 14-12. La minor incisività in attacco ha influito pesantemente. Fratoni, molto cercata in battuta, ha schiacciato 51 palloni con il 24%. Crepaldi, top scorer collinare, 35% su 46 e Dukule 31% su 39. Discreta Malvestito (50% in attacco, 2 muri). Malino Bonan. Moreno Pino ha fatto 72 attacchi siglando 31 punti (39%). La più costante è stata Ginanneschi (25 punti, 48% su 48). Bene la ricezione del Volta (71%, Aprilia 57%).
In classifica, l’All Fin è sempre sesta.
Andrea Fasani è dispiaciuto, ma riconosce un aspetto: “La squadra ha dato quello che poteva a livello fisico e nervoso. Inizialmente – prosegue – il loro atteggiamento ci ha fatto soffrire. Erano aggressive e riuscivano a rimediare a situazioni difficili con concretezza: difendevano palloni impossibili, contrattaccavano tirando forte e coprivano più di noi. Abbiamo patito ciò, unitamente a un gioco avversario che poggia su due attaccanti che, se servite bene con palla pulita, nella categoria fanno la differenza. Poi ci siamo riprese giocando con più equilibrio e determinazione. Penso che, evitando un paio di sbavature, nel quinto set avremmo potuto fare il break senza farci portare ai vantaggi, dove poi è una palla a risultare decisiva. Non abbiamo però da recriminare su cose particolari – osserva il viceallenatore – noi siamo questi e se non diamo tutti il 101%, anche in prospettiva playoff, facciamo fatica ad esprimere pallavolo di un certo livello. Cerchiamo di fare il possibile. Se difendiamo, ci crediamo e attacchiamo, possiamo divertirci e dire la nostra. Se invece cominciamo a subire un avversario che svolge bene il suo compito, diventa più complicato. Dopo il primo set siamo cresciuti in difesa, cercando di sistemare meglio i reparti e la correlazione con il muro su certe attaccanti. Quando le altre schiacciano sopra il muro, è difficile assegnare competenze, però sulle palle standard dobbiamo essere più ordinati”. Sul 13-13 chi ha sbagliato? “Non mi sento di affibbiare un errore all’alzatrice o all’opposta – risponde Fasani – diamo anche il merito a una giocatrice dalle qualità fisiche devastanti come Moreno Pino, che ha chiuso la diagonale. Ci sta che un’atleta a muro possa fare una bella cosa”.
Serena Malvestito è rammaricata: “Secondo me abbiamo gestito male qualche pallone semplice, peccando in precisione. A lungo andare questo ha fatto la differenza. Io personalmente nel tie-break sentivo la partita in mano e al 16-14 per loro ho provato una grossa delusione. Moreno Pino ha fatto meno rispetto ai suoi standard, poi al quinto set ha piazzato i due muri decisivi. Nei primo e nel terzo set – sospira la centrale – abbiamo avuto dei black-out, durante i quali non siamo riusciti ad ad organizzarci nel modo prestabilito”. Il bicchiere da mezzo vuoto diventa però mezzo pieno: “Smaltita la rabbia per aver perso – conclude la giocatrice – mi sento di essere positiva in chiave playoff: un punto l’abbiamo preso e ci manca davvero poco per qualificarci. Sia da parte mia che delle compagne la voglia di lavorare non manca”.
A Mauro Masacci la sconfitta è particolarmente indigesta. Esordisce così: “Abbiamo perso perché l’Aprilia ha la Moreno Pino (miglior marcatrice dell’A2, ndr)”. Poi l’allenatore si corregge: “No, non è vero che ha fatto la differenza solo la colombiana, anzi, nel complesso la migliore di loro è stata Ginanneschi. Moreno Pino comunque in A2 fa, e deve fare, la differenza. Noi abbiamo delle situazioni, come muro e difesa, dove lavoriamo di squadra, in altre invece abbiamo bisogno di lavorare sulle individualità. In attacco siamo prevedibili ed è normale che dobbiamo affidarci alle singole attaccanti. Credo che in assoluto non abbiamo né brillato né demeritato. Siamo stati abbastanza ordinati, contenendo discretamente la colombiana, la cui percentuale non è stata stratosferica e si è impennata nel quinto set. Direi prestazione decorosa a muro e dietro, è in attacco che abbiamo seri problemi”.