Il Bisonte Firenze
23/11/2024
Il Bisonte pronto a sfidare Perugia in diretta Rai
La prima diretta Rai stagionale coincide con la sesta gara casalinga su otto per Il Bisonte Firenze: domani sera alle 20.30 a Palazzo Wanny arriva ...
LeggiVOLTA MANTOVANA. L’All Fin Cfl fa la formichina. Incamera un solo punto contro l’Aprilia, eppure conterà anche questo. La reazione dopo San Vito c’è stata, la squadra ha giocato e ci ha provato in una partita strana, in cui solo il quinto set è stato combattuto. Sia nel primo che nel terzo le apriliane hanno messo la freccia a quota 11; nel secondo le voltesi hanno dominato da subito e nel quarto hanno salutato le avversarie sul 14-12. La minor incisività in attacco ha influito pesantemente. Fratoni, molto cercata in battuta, ha schiacciato 51 palloni con il 24%. Crepaldi, top scorer collinare, 35% su 46 e Dukule 31% su 39. Discreta Malvestito (50% in attacco, 2 muri). Malino Bonan. Moreno Pino ha fatto 72 attacchi siglando 31 punti (39%). La più costante è stata Ginanneschi (25 punti, 48% su 48). Bene la ricezione del Volta (71%, Aprilia 57%).
In classifica, l’All Fin è sempre sesta.
Andrea Fasani è dispiaciuto, ma riconosce un aspetto: “La squadra ha dato quello che poteva a livello fisico e nervoso. Inizialmente – prosegue – il loro atteggiamento ci ha fatto soffrire. Erano aggressive e riuscivano a rimediare a situazioni difficili con concretezza: difendevano palloni impossibili, contrattaccavano tirando forte e coprivano più di noi. Abbiamo patito ciò, unitamente a un gioco avversario che poggia su due attaccanti che, se servite bene con palla pulita, nella categoria fanno la differenza. Poi ci siamo riprese giocando con più equilibrio e determinazione. Penso che, evitando un paio di sbavature, nel quinto set avremmo potuto fare il break senza farci portare ai vantaggi, dove poi è una palla a risultare decisiva. Non abbiamo però da recriminare su cose particolari – osserva il viceallenatore – noi siamo questi e se non diamo tutti il 101%, anche in prospettiva playoff, facciamo fatica ad esprimere pallavolo di un certo livello. Cerchiamo di fare il possibile. Se difendiamo, ci crediamo e attacchiamo, possiamo divertirci e dire la nostra. Se invece cominciamo a subire un avversario che svolge bene il suo compito, diventa più complicato. Dopo il primo set siamo cresciuti in difesa, cercando di sistemare meglio i reparti e la correlazione con il muro su certe attaccanti. Quando le altre schiacciano sopra il muro, è difficile assegnare competenze, però sulle palle standard dobbiamo essere più ordinati”. Sul 13-13 chi ha sbagliato? “Non mi sento di affibbiare un errore all’alzatrice o all’opposta – risponde Fasani – diamo anche il merito a una giocatrice dalle qualità fisiche devastanti come Moreno Pino, che ha chiuso la diagonale. Ci sta che un’atleta a muro possa fare una bella cosa”.
Serena Malvestito è rammaricata: “Secondo me abbiamo gestito male qualche pallone semplice, peccando in precisione. A lungo andare questo ha fatto la differenza. Io personalmente nel tie-break sentivo la partita in mano e al 16-14 per loro ho provato una grossa delusione. Moreno Pino ha fatto meno rispetto ai suoi standard, poi al quinto set ha piazzato i due muri decisivi. Nei primo e nel terzo set – sospira la centrale – abbiamo avuto dei black-out, durante i quali non siamo riusciti ad ad organizzarci nel modo prestabilito”. Il bicchiere da mezzo vuoto diventa però mezzo pieno: “Smaltita la rabbia per aver perso – conclude la giocatrice – mi sento di essere positiva in chiave playoff: un punto l’abbiamo preso e ci manca davvero poco per qualificarci. Sia da parte mia che delle compagne la voglia di lavorare non manca”.
A Mauro Masacci la sconfitta è particolarmente indigesta. Esordisce così: “Abbiamo perso perché l’Aprilia ha la Moreno Pino (miglior marcatrice dell’A2, ndr)”. Poi l’allenatore si corregge: “No, non è vero che ha fatto la differenza solo la colombiana, anzi, nel complesso la migliore di loro è stata Ginanneschi. Moreno Pino comunque in A2 fa, e deve fare, la differenza. Noi abbiamo delle situazioni, come muro e difesa, dove lavoriamo di squadra, in altre invece abbiamo bisogno di lavorare sulle individualità. In attacco siamo prevedibili ed è normale che dobbiamo affidarci alle singole attaccanti. Credo che in assoluto non abbiamo né brillato né demeritato. Siamo stati abbastanza ordinati, contenendo discretamente la colombiana, la cui percentuale non è stata stratosferica e si è impennata nel quinto set. Direi prestazione decorosa a muro e dietro, è in attacco che abbiamo seri problemi”.