VOLTA MANTOVANA. L’All Fin Cfl non può essere soddisfatta del punto incamerato nel match casalingo con il San Vito. La squadra è entrata in partita con un set di ritardo e ha subìto le bordate di Jaline e Pinedo. La capacità di reagire e la voglia di lottare sono dei pregi, ma solo con la volontà non si vince. Il gioco espresso è corredato più di ombre che di luci. Ricezione e attacco pendono lievemente a favore delle voltesi (66%-65%, 38%-37%), ma è il solito ritornello: si difende tanto e si mette giù la palla con enorme fatica.
Due ore e un quarto di gioco, una faticaccia e un solo punto raccolto. A Mauro Masacci la sconfitta pesa parecchio: “Sì, una faticaccia. Abbiamo giocato molto male il primo set con efficienza in attacco molto scarsa, poi piano piano ci siamo ripresi. Ho riproposto Visentin, perché Dukule è ancora indietro, non possiede ordine e fatica a stare in campo. Quando le cose vanno bene, riesce a darci qualcosa, ma se vanno male non ha una gran confidenza con l’assetto. Tra l’altro è un’atleta che subisce molto la partita a livello emotivo e si fa pesare tanto gli errori. A muro ci dà una mano, ma in attacco sotto pressione arranca. Ha schiacciato 11 palloni mettendone giù uno: è difficile tenerla dentro, anche perché non difende. Non si può farla giocare solo perché è alta, dobbiamo darle il tempo di crescere. Spero che rientri Astarita al più presto, in modo da avere qualche alternativa. Mi dispiace assai aver perso questa partita – sospira l’allenatore – perché potevamo vincere giocando una gara buona, invece abbiamo reso a sprazzi con pochi aspetti belli. Per un set e mezzo abbiamo difeso molto poco, poi ci siamo accesi giocando meglio. Il terzo set si è deciso per degli espisodi. Nel tie-break abbiamo pagato una rotazione di ricezione con Marinelli e Crepaldi in difficoltà. Il San Vito non è niente di trascendentale. Abbiamo fatto fare un figurone a Jaline Prado ed è una costante che subiamo contro avversarie che hanno opposte valide, come Benini a Urbino, Voronina a Benevento e Biamonte col Villa Cortese. Noi da quella parte a muro facciamo fatica e anche le centrali oggi (ieri, ndr) hanno murato poco. Così diventa dura, in quanto le avversarie schiacciano senza troppa angoscia. Ci stiamo lavorando, ma credo che sia pure una questione fisica. Noi dobbiamo giocare puntando agli scambi lunghi, dove riusciamo ad emergere. Nel nostro Dna di squadra ci sono situazioni che ci sfavoriscono a muro e in attacco”. Il coach prosegue: “Le schiacciatrici sono andate meglio, anche se Crepaldi ha fatto errori e subìto murate. Sotto questo aspetto è stata più brava Fratoni con uno sbaglio solo e due murate. Peccato che il terzo set si sia chiuso appunto con due errori di Laura. Del resto può succedere, dovendo appoggiarci per forza su loro due quando la ricezione è imperfetta”. Il mister conclude analizzando la regia: “Quando non riusciamo a giocare in tranquillità, Zanin si perde. Nel primo set è partita male. Bragaglia ha subìto una murata sulla prima palla (1-2, muro di Ronconi, ndr) e allora lei non l’ha più servita, ma non va bene, perché poi alla fine Antonella è l’unica che supera i 20 punti. Se anche manda una palla out, non bisogna smettere di alzargliene. Non possiamo prescindere dall’attacco di Bragaglia nemmeno quando siamo al completo, figuriamoci adesso. Valeria deve crescere e capire la responsabilità della gestione della squadra, per esempio dando continuità alla compagna che in quel frangente è in trance agonistica o lasciando un po’ stare chi è in difficoltà. Lei vorrebbe tenere sempre tutte le compagne in gioco e far fare punti a tutte, ma a volte non tutte sono ugualmente partecipi della gara”.
Antonella Bragaglia è rammaricata, ma giudica giusto così il risultato: “Peccato aver raccolto solo un punto dopo tante energie spese, ma credo che loro meritassero i 2 presi. Di buono c’è che, pur non giocando bene, siamo riuscite a non mollare. Certo che facciamo una gran fatica. La ricezione non è stata il massimo e ciò ha influito sul nostro gioco: essendo esso piuttosto veloce, se la ricezione salta è un problema poi mettere giù la palla. Noi non abbiamo la Jaline della situazione che attacca sempre bene la palla alta. Gli scambi lunghi, sebbene mi pare che spesso siano vinti da noi, dopo li paghiamo. Loro hanno coperto molto bene, mentre noi abbiamo faticato nel gioco lento e scontato”. Perché entrate in partita con un set di ritardo? “Secondo me la questione non è questa – replica la centrale – il fatto è che ci mettiamo un po’ a scioglierci. Abbiamo in squadra persone che non conoscono molte delle altre giocatrici e fanno fatica ad abitursi al loro gioco”. Di positivo cosa resta di questo match? “La reazione, il bel gruppo, la forza di non mollare. I risultati in realtà penso che vadano anche bene – aggiunge il capitano – ma dobbiamo essere più ciniche e non aspettare di vedere come va la situazione, ma imparare ad aggredire e volere i 3 punti appena si entra in campo. Secondo me li vogliamo ancora poco. La classifica veritiera? L’avremo a fine andata, quando ci saremo scontrate tutte. Noi dobbiamo solo pensare a lavorare, la stagione è ancora molto lunga”.