La qualificazione ai playoff dell’All Fin Cfl è ovviamente motivo di soddisfazione per l’entourage, soprattutto alla luce della tribolata stagione. Peccato che l’équipe collinare ci arrivi in condizioni non proprio idonee a fantasticare su un cammino che non si fermi ai quarti. La poca rincorsa con cui la Magic Pack ha saltato l’ostacolo collinare c’entra solo in parte. La squadra è in fase calante e Bonan è uscita nel quarto set per un risentimento muscolare, rivelatosi, in seguito all’ecografia, un lieve stiramento. Ciò significa che la centrale non sarà disponibile domenica nel match casalingo con Milano. Un nuovo esame la settimana prossima stabilirà la data del rientro.
Mauro Masacci guarda con nostalgia al recente passato e con realismo al futuro immediato: “Non c’è niente da festeggiare. La classifica ha solo confermato in questo turno ciò che già sapevamo, cioè che era abbastanza prevedibile che i punti che avevamo sarebbero stati sufficienti per entrare nei playoff. Teoricamente potevano non bastare, ma era difficile. Quindi, la partita di Cremona e la qualificazione aritmetica sono due cose che viaggiano su binari molto distanti. L’accesso ai playoff è stato guadagnato in altri momenti e con altre giocatrici. Adesso il Volta è diverso ed è un po’ che lo dico. Possiamo fare qualcosa di meglio o qualcosa di peggio, ma abbiamo perso la continuità che avevamo e credo che sarà difficile ritrovarla. Non è un pensiero negativo. Io non voglio essere ottimista o pessimista, bensì devo essere il più equilibrato possibile. Noi continueremo a lavorare per cercare di migliorare le situazioni che ci hanno portato ad esprimere una pallavolo brutta per quasi tre set. Abbiamo dei momenti in cui riusciamo a gasarci un pochino, ma se le squadre avversarie rimangono ordinate in alcune situazioni di gioco nostre, noi siamo prevedibili, in quanto standardizzati e con poche alternative. Non sto parlando del numero di atlete, che sappiamo essere questo e non ci possiamo fare nulla. Spaziando dall’A1 alla B2 penso che siamo una delle poche squadre che ha una rosa di nove elementi. Abbiamo avuto degli infortuni, è una limitazione, ma non deve essere un alibi. Mi riferisco – completa l’analisi l’allenatore – alle situazioni che queste ragazze possono risolvere in maniera positiva. Ogni giocatore può affrontare tante situazioni tecniche: alcune danno esito positivo e altre no. In questo momento disponiamo di atlete che riescono a portare un risultato buono quando di queste situazioni ne possono affrontare una percentuale bassa. Ad esempio, le tre centrali non sono portate ad attaccare la fast, poi l’opposta attacca bene alcune situazioni e altre no. Noi studiamo gli altri, ma gli altri studiano noi. Non abbiamo un terminale vero che ci permetta di raccogliere i frutti del lavoro di battuta, difesa e muro. E questo alla fine demoralizza”.