All Fin Cfl Volta Mantovana: rammarico per la vittoria solo sfiorata contro Milano
Autore: Lega Volley Femminile
7 Aprile 2009

VOLTA MANTOVANA. L’All Fin Cfl è uscita con un punto dal lungo duello con l’Europea92 Original Marines Milano, capace di piazzare la stoccata vincente malgrado i 39 errori punto commessi (28 le voltesi). E del resto gli sbagli delle milanesi hanno permesso al Volta di rimanere attaccato alla partita come un ragno al filo. Il timore era che da un momento all’altro le ospiti si togliessero il pigiama e cominciassero a giocare, invece le padrone di casa hanno saputo infilarsi nei pertugi lottando con grinta. Marinelli ha fatto registrare un tondo 100% di ricezioni positive (58% le perfette). Fratoni è stata la top scorer mantovana (ma solo 30% su 53 palloni), la connazionale Nikolle l’assoluta (22 punti, 36% su 50 attacchi). La rotazione peggiore è stata la P1, le migliori P3 e P6.

Sindi Visentin, 3 punti di cui 2 nel quinto set, sciolta la tensione aveva voglia di piangere: “Il dispiacere è fortissimo. Era l’ultima partita in casa e avremmo voluto dare soddisfazione a tutti con una vittoria. Ce la saremmo meritata. Abbiamo giocato le ultime azioni con le lacrime agli occhi dalla sofferenza, alcune di noi sopportando dolori fisici. Siamo in poche da quasi tutta la stagione e abbiamo sempre dato tanto. Sul finale del terzo set – prosegue la centrale – loro ci hanno dato una mano, così come noi a loro nel precedente, ma lì noi abbiamo sbagliato niente. Abbiamo lottato veramente tutta la partita, è stata dura. Le mie compagne hanno dato l’anima, chissà – lascia il dubbio – se avessimo avuto a disposizione dei cambi per dare respiro”.

Serena Malvestito si accontenta: “Milano ha un buon organico, noi ce l’abbiamo messa tutta, abbiamo dato l’anima, anche se in alcuni momenti abbiamo lasciato andare qualcosa e, contro giocatrici di categoria come loro, l’abbiamo pagato: a punto sommi punto ed è difficile recuperare. Era l’ultima in casa, ci sarebbe piaciuto chiudere col botto. Il tie-break era partito bene – si rammarica – poi c’è da dire che fisicamente siamo appesantite perché ci stiamo preparando per i playoff. Arrivando fino al quinto set giocando al massimo delle forze senza cambi, è normale che si possa avere un calo. Rimane l’amaro in bocca; eravamo proprio a un passo e all’ultimo ci è sfuggita la vittoria. Pazienza”. L’All Fin Cfl sabato giocherà a Nocera. Poi inizieranno i playoff: preferenze? “Milano. Anche per non dover tornare dopo pochi giorni in Umbria. Oppure stiamo là per il ponte pasquale” scherza Malvestito.

La partita è stata lunga e molto dura. Mauro Masacci ne è consapevole: “Di più noi non possiamo fare. Siamo riusciti a stare in partita contro una squadra come Milano, che dispone di giocatrici sicuramente di maggior esperienza e di qualche cambio; ad esempio loro hanno deciso di sostituire stabilmente l’alzatrice e l’hanno potuto fare. Noi siamo questi e di più alla squadra non si poteva chiedere, poi – riconosce l’allenatore – dispiace, perché quando si perde 17-15 al tie-break è indubbio che si poteva anche vincere. Questo match è stato un segnale preciso di vita da parte di un gruppo che sta lavorando da sette mesi affrontando problemi, ma ancora con l’orgoglio di soffrire e di rimanere in campo per oltre due ore giocando una gara discreta”. Il coach ripensa all’altalenanza del secondo e del terzo set: “Noi siamo così, abbiamo delle situazioni in cui possiamo andare in difficoltà. Abbiamo giocato con una straniera che praticamente non ha attaccato e con una centrale come Visentin che in A2 fa quello che può. Chiedere a lei di confrontarsi con Crozzolin e Marinkovic è un po’ difficile. Io negli applausi accomuno tutte le mie ragazze per lo spirito dimostrato: alcune hanno finito con dolori fisici, ma hanno continuato a lottare palla su palla. A livello di fondamentali – prosegue il mister – abbiamo battuto meglio e in ricezione abbiamo tenuto. Crepaldi ha ricevuto meglio e con più serenità. Nel terzo set abbiamo girato le schiacciatrici perché Crepaldi stava attaccando con più incisività di Fratoni. Non mi lamento. L’unico problema congenito è che non mettiamo la palla per terra e il resto del lavoro fatto in precedenza viene penalizzato”.

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