VOLTA MANTOVANA. L’All Fin non abdica. La battuta d’arresto di Castellana Grotte, è matematico, sarebbe stata indolore se alle spalle non si fossero verificati sprechi con squadre di bassa classifica. La negatività ha segnato quasi tutte. Su discreti livelli sono la ricezione (77% positiva, 46% perfetta contro 80% e 47% delle pugliesi), ma in attacco c’è un 39% contro 42%. Note dolenti in rigiocata.
Un 3-0 così fa veramente male. Antonella Bragaglia fa autocritica: “Mi dispiace ancora di più perché non sono stata utile alla squadra con il muro. Mi rammarico per questo: ho litigato con il muro e non c’era verso di tirar fuori cose positive. Ognuna poi analizzerà il proprio rendimento, perché a tutte è mancato qualcosa ed ecco il risultato. Speriamo di riuscire a lavorare un po’ meglio andando avanti, perché adesso non possiamo regalare più niente”. Adduciamo le influenze a parziale giustificazione? “Sicuramente in settimana ci siamo allenate decimate e prendere medicine per febbre e malanni debilita l’organismo, però se avessimo giocato più convinte, credendoci maggiormente, qualcosa di meglio avremmo realizzato. Non certo perdere 3-0. Loro sì molto brave, ma anche molto meno brave noi. Le abbiamo lasciate giocare sotto tanti punti di vista; non siamo state lucide”. Vincere il secondo set magari avrebbe girato le sorti. La centrale concorda: “Sì, eravamo 23-23 e il colpo grosso è stato lì. Ma direi che anche nel primo set abbiamo avuto occasioni per fare il sorpasso, poiché avevamo recuperato lo svantaggio e loro non erano mentalmente tranquille in quei momenti. Si è verificato il contrario del match d’andata: set tirati, ma noi più brave psicologicamente; stavolta è toccato a loro e il fattore campo le ha rese più spregiudicate”.
L’elevato grado di durezza del match era risaputo e proprio per tale motivo, si doveva giocarlo meglio. Davide Zanichelli non si nasconde: “Si poteva essere più convinti. Se le fai entrare in partita, poi loro non ti regalano più niente. Noi dovevamo essere più cattivi e cinici in certe situazioni per girare due o tre palloni e incamerare almeno uno dei set in bilico: dopo ce la saremmo giocata con un conto set alla pari. Siamo sempre stati sotto – si duole l’allenatore – anche nel punto a punto, e quando abbiamo avuto l’occasione di andar via, mettendo il naso avanti, non ci siamo riusciti. Secondo me, se avessimo vinto il secondo parziale la partita sarebbe girata. Ci è andata male su un campo comunque difficile. I meriti loro e i demeriti nostri si sono sommati e a quel punto raddrizzare la gara diventava un’impresa. Non siamo stati fluidi in alcun fondamentale – spiega – Abbiamo faticato a muro e ne siamo stati condizionati in difesa. In contrattacco abbiamo sprecato quelle poche occasioni che loro ci hanno concesso e, dato che ci hanno concesso veramente poco, avremmo dovuto approfittarne”. Dopo il secondo set, perso 25-23, le speranze sono calate. “Non ci sono state altre opportunità per rientrare. Nel terzo siamo partiti malissimo (7-0) subendo il contraccolpo psicologico. Anche se ci siamo riavvicinati, il break concesso è stato troppo pesante, non ci ha permesso di giocarcela fino alla fine”.
Le influenze hanno inciso? Il mister non ci sente: “Sicuramente non eravamo al 100%, ma non voglio usare questa come giustificazione. Per vincere una partita così devi fare qualcosa in più del compitino e noi non l’abbiamo fatto”.
Il campionato però è ancora aperto. Zanichelli concorda: “Ogni partita adesso sarà una battaglia. I punti lasciati a Castellana Grotte pesano tanto in virtù di quelli che abbiamo regalato prima, altrimenti avrebbero pesato meno. Ora non si può più sbagliare niente. L’obiettivo, è fuori discussione, resta comunque la promozione diretta e non i playoff. Cambiare obiettivo adesso non avrebbe senso. Dobbiamo giocarcela alla morte fino in fondo. Anche il Conegliano, per esempio, poteva compiere un gap enorme e invece ha perso”.