VOLTA MANTOVANA. Daniele Rampazzo è salito in collina. Il nuovo allenatore dell’All Fin è stato presentato oggi ai media e alla squadra e ha diretto il suo primo allenamento. Oltre che per concludere la stagione in corso, fra la società voltese e il tecnico padovano c’è un’intesa di massima anche per la prossima annata. Dopo aver allenato la Megius Padova, il coach a inizio stagione, pur avendo ricevuto offerte, ha operato altre scelte lavorative e familiari. “Ma la chiamata di Volta mi ha fatto vacillare” dice.
“Inizio un’avventura che mi lusinga – esordisce Rampazzo – e che spero di portare avanti nel migliore dei modi. Credo che il mio avvento in questo club debba essere soft, perché mi pare che le cose vadano bene, vedendo anche gli ultimi risultati. Io porterò il mio contributo cercando di conoscere l’ambiente e la squadra il più presto possibile. Confido molto nell’aiuto dello staff tecnico. Dove potremo arrivare lo dirò più avanti. Le promozioni di Padova? Fanno parte del passato, non contano più. Mi hanno fatto piacere, però non siamo riusciti a costruire un qualcosa di solido, prova ne è che adesso quella squadra non c’è più”. Il mister farà il pendolare: “Ho sistemato alcuni impegni già programmati e le questioni familiari, ma certe situazioni non posso lasciarle e andrò su e giù. Ho avuto dei dubbi, legati a me non certo alla società, poi ho deciso di accettare”. Il richiamo della foresta? “Sì, è qualcosa che un allenatore ha dentro, però ho detto di no ad altre realtà, anche a campionato in corso. Non posso dire di conoscere appieno Volta, ma mi è capitato di seguire partite negli anni scorsi ed era l’unico posto dove avrei accettato di andare. Così è stato, sono molto carico”. Chi conosce delle ragazze? “Nessuna è stata mia atleta. Tranne una, le altre le conosco da avversarie, ma questo non vuol dire esattamente conoscerle. Il tempo è poco, ma tutti dovremo essere bravi a creare le condizioni affinché il mio ingresso avvenga col minor trauma possibile”. Con che gruppi di età è abituato a lavorare? “Nella maggior parte della mia carriera ho allenato le giovani, negli ultimi due anni di A avevo un mix. Sono modi di lavorare diversi, inutile negarlo: la giovane è pronta ad aspirare tutto senza filtri, l’esperta ne mette tanti. Starà a me dare alla giocatrice d’esperienza qualcosa da filtrare nel modo giusto, spetterà a lei filtrare bene. Ci sono due categorie di atlete vecchie – sostiene l’allenatore – le bianche e le nere. Speriamo che qui a Volta ci siano quelle buone. In questi giorni ho cercato di carpire più notizie possibili della squadra per avere il quadro della situazione. Sarà un periodo di lavoro intenso. A livello tecnico-tattico ho un mio credo, come del resto hanno tutti. Io non arrivo per imporre una scuola di pensiero, ma per limare degli aspetti e portare avanti questo gruppo di atlete lavorando molto con chi le ha conosciute prima di me. Non ho intenzione di operare stravolgimenti: essi, a campionato in corso (anzi, a campionato quasi finito), portano solo insicurezze e non certo risultati. Metterò del mio, parlerò con lo staff per vedere come adattare le mie caratteristiche a questo gruppo. Non posseggo la Verità. Vediamo cosa c’è da sistemare – conclude – e cercheremo di sistemarlo”.