Siamo ormai giunti al termine di questa lunga telenovela legata ad
Anna Vania Mello: mercoledì, infatti, ci sarà a Roma, presso la sede FIPAV, il verdetto finale con l’atleta che si presenterà davanti alla CGN (Commissione Giudicante Nazionale).
In questi giorni in aiuto della centrale novarese si sta mobilitando tutto lo sport cittadino e non solo.
Domenica i giocatori del Novara Calcio prima del loro impegno interno con il Varese (vinto poi per 1-0) hanno indossato nel riscaldamento le t-shirt con il nome della giocatrice novarese.
Max Palombo, autore tra l’altro del goal vittoria, commenta il gesto come “un atto di aiuto e solidarietà nei confronti di una atleta campionessa del mondo e grande professionista oltre che amica del Novara Calcio. E’ stata una idea che ho proposto ai miei compagni e tutti hanno accettato con entusiasmo.”
Tutti a Novara stanno dalla parte di Anna Vania Mello ma in suo sostegno si sta muovendo anche il Sindacato Nazionale Atlete che “ritiene assolutamente gravissimo che la Federazione Italiana Pallavolo abbia operato una sospensione con provvedimento d’urgenza per 60 giorni da qualunque attività agonistica per un ritardo di tre ore ad una visita medica di controllo.
Il provvedimento – secondo Assist – è quanto di più sproporzionato e vessatorio sia mai stato comminato. Ciò che aggrava la cosa, poi, è che l’atleta non è nemmeno colpevole dato che esiste un documento a firma di un dirigente federale (Sig. Libenzio Conti) che attesta il regolare comportamento dell’atleta.”
Questo verdetto, inoltre, verrà anticipato domani dalla Consulta dei Presidenti di Società a Bologna che all’ordine del giorno vaglieranno anche il punto di sospendere i campionati in caso di una decisione che penalizzerebbe, e di non poco, la Società Novarese.
Lo sport, il Sindacato Atlete, i siti specializzati e tante Società Sportive sostengono questa battaglia che Anna Vania Mello sta portando avanti.
L’ultima parola ora spetta alla CGN con la speranza che possa decidere senza alcuna pressione esterna e valutando tutti i documenti difensivi dell’atleta.