Asystel Novara: microfoni a Massimo De Stefano
Autore: Lega Volley Femminile
7 Novembre 2007

Le giovani che crescono, mentre le big sono impegnate con le rispettive nazionali, l’allenatore che sta conquistando la fiducia dell’ambiente, la curiosità di scoprire il reale potenziale della squadra quando il campionato entrerà finalmente nel vivo e le perplessità suscitate da un calendario a singhiozzo.
Il general manager dell’Asystel Volley Novara Massimo De Stefano parla della squadra in questa fase interlocutoria della stagione.
“Per noi, come per molti altri club del nostro campionato, dopo due mesi non è ancora possibile stilare dei bilanci, se non molto parziali e relativi più che altro alle individualità. Non mi sentirei, infatti, di giudicare il lavoro dell’allenatore e delle giocatrici dopo che Brdjovic ha avuto a disposizione la squadra, e mai veramente al completo, soltanto per tre settimane, durante le quali si è più giocato che lavorato in palestra. Quattro partite che hanno detto quello che ci aspettavamo per quanto riguarda la condizione generale della squadra e nelle quali sicuramente anche dal punto di vista della tenuta mentale abbiamo risentito del fatto di non aver potuto sostenere degli allenamenti di alto livello. Anche se qualcosa quelle partite, a me, lo hanno detto: che Berg è una giocatrice di grandissimo livello e che anche senza conoscere le compagne sa dare un’impronta alla squadra, che Skowronska è una scommessa già vinta nel suo cambio di ruolo, e che Paola Paggi è un valore aggiunto, per l’esperienza ed il talento. Quanto alla Coppa Italia, il discorso è ancora diverso, perché quando una squadra è costretta, come sta accadendo a noi, a scendere in campo rinunciando a sette o otto giocatrici, non si può certo tenere conto della qualità della prestazione, se non, come dicevo, per qualche individualità”.
A proposito di individualità, al general manager novarese non sono certo sfuggiti i progressi della giovane Cristina Barcellini.
“Cristina è una ragazza su cui abbiamo scommesso molto, sin dalla passata stagione, e sono contentissimo di quello che sta facendo in questo primo scorcio di stagione. Doveva essere la nostra quarta schiacciatrice, ma sta dimostrando di avere personalità e voglia di emergere ed è stata brava a sfruttare l’occasione che le si è proposta con l’assenza per infortunio della capitana Osmokrovic, per mettersi in mostra agli occhi dell’allenatore e dimostrare di meritare spazio e fiducia. Partita dopo partita, forse anche stimolata dal fatto di vedere qualche titolare un po’ in difficoltà, è cresciuta sul piano della continuità delle sue prestazioni ed ha scalato posizioni nelle gerarchie della squadra. Oggi è lei il primo cambio delle nostre schiacciatrici, molti club me l’hanno anche richiesta, e non è detto nemmeno che non possa ritagliarsi nel corso della stagione un ruolo ancora più importante nella squadra”.
Questa Barcellini protagonista è il primo risultato del lavoro a livello giovanile da Asystel Volley.
“Anche se il nostro progetto è ancora all’inizio, l’emergere di Barcellini, così come anche le prestazioni di Corbellini, Lombardo e Salvia, dimostrano intanto che la base del movimento che intendiamo far crescere dietro alla prima squadra è di livello più che eccellente. E questo, per una società come la nostra che sta lavorando anche pensando al futuro, è un aspetto non secondario. In fondo se passassero certi progetti, che io considero assurdi ma di cui si parla in questo periodo nel mondo del volley femminile italiano, tra qualche anno il livello della A1 di vertice rischia di non essere tanto diverso da quello che stiamo vedendo in questa prima fase di Coppa Italia. Non credo che sarebbe un bene per la nostra pallavolo, che non a caso ha visto emergere le sue migliori giocatrici proprio quando non vi erano limiti nel numero delle giocatrici straniere, ma quanto meno dal nostro punto di vista a Novara possiamo essere ottimisti vedendo che le nostre ragazze della B1 oggi riescono già a tenere il campo contro formazioni di alto livello di A2”.
Brdjovic continua a chiedere di pazientare sino a gennaio-febbraio prima di giudicare l’Asystel, una richiesta condivisa anche da De Stefano.
“Il nostro tecnico ha ragione e lo stesso discorso varrà per molte delle nostre avversarie. Quando una squadra inizia ad allenarsi al completo a fine novembre, non ci si può aspettare che arrivi subito al top. Ho, però, fiducia nel potenziale di questa squadra ed il metodo di lavoro di Brdjovic mi piace come sembra piacere anche alle giocatrici. E’ un tecnico molto esigente in palestra, che dimostra di avere una grande cultura sportiva, formatasi nella sua carriera da giocatore e nel quale il lavoro e lo spirito di sacrificio rivestono un ruolo importante. Allo stesso tempo, però, conosce l’importanza del gruppo, all’interno del quale ha introdotto nuove regole che per il momento sono state ben recepite da tutte le giocatrici”.
Nel frattempo le ambizioni sono chiare.
“Resto ottimista ma anche molto curioso di vedere che Asystel sarà tra qualche mese, quando le varie Berg, Anzanello, Cardullo e Skowronska avranno smaltito le fatiche del mondiale, Paggi ed Osmokrovic saranno arrivate al top, Popovic si sarà messa alle spalle i residui del suo infortunio, Barcellini sarà magari cresciuta ancora di più ed anche Anna Vania Mello sarà tornata, come sono convinto che possa fare, quella che era quando quattro anni fa giunse qui a Novara. Staremo vedere allora, ma secondo me l’Asystel sarà ancora protagonista”.

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