Attenzione, la capitana è pronta a tornare. Dopo quasi due mesi di stop forzato, vissuti con la preoccupazione di non conoscere con certezza i tempi del proprio rientro, lunedì Natasa Osmokrovic ha ricevuto la risposta che tanto attendeva: la spalla che l’aveva tormentata nelle ultime settimane è guarita.
La fuoriclasse croata da martedì ha così ripreso ad allenarsi insieme alle compagne e soprattutto ha ricominciato ad assaggiare i movimenti d’attacco.
“I medici mi hanno detto che è tutto a posto ma che ovviamente non devo avere fretta di forzare da subito, perché dopo più di un mese che non alzo la spalla anche la muscolatura deve riattivarsi. Io però mi sento davvero bene, ho dentro una voglia incredibile di tornare al massimo ed un po’ alla volta sto spingendo di più. Al più tardi per la ripresa del campionato, il 25 novembre, sono fiduciosa che sarò pronta al 100% per tornare a dare il mio contributo alla squadra”.
Quanto è stata dura restare ferma e guardare le proprie compagne giocare?
“E’ stata molto dura, prima di tutto perché si è trattato della prima volta per me. In passato avevo avuto solo un altro problema fisico serio, al ginocchio: ma era venuto fuori durante la stagione e, seppur stringendo i denti, avevo potuto giocarci sopra fino all’estate, quando mi ero operata. Adesso, invece, mi è toccato fare da spettatrice e non è stato affatto facile. Non perché non abbia fiducia nelle mie compagne, anzi, ma perché quando sei lì vorresti sempre dare una mano alla squadra, specie quando la vedi attraversare qualche momento di difficoltà”.
Nel frattempo, però, si è ancor più rafforzato il tuo ruolo di capitana e di chioccia per le giovani?
“E’ vero, non potendo giocare mi è capitato spesso, anche durante le partite, di rincuorare qualche mia compagna più giovane o di dare loro qualche consiglio. E’ una cosa che non mi pesa affatto, anzi, è un delle cose che più mi piace del mio ruolo all’interno del gruppo, ma lo farei volentieri anche se non fossi la capitana. Ricordo benissimo come è stato per me ad inizio carriera, so quanto possono pesare quando sei giovane le critiche dell’allenatore, i giudizi dei tifosi e dei giornali: la pressione a volte ti fa perdere l’attenzione da quel che fai sul campo, finendo per peggiorare la situazione. Sia in nazionale che nei club, però, le giocatrici più anziane mi hanno sempre dato una grossa mano ed ora che la più vecchia del gruppo sono io, penso che sia venuto il mio turno, sperando di dare i consigli giusti e di non rompere troppo le scatole alle mie compagne.”.
Qualche giovane, però, è stata anche brava a “sfruttare” l’assenza tua e di qualche altra titolare per mettersi in luce in questa fase del campionato?
“E’ vero, e ne sono contentissima. Credo che tutti stiano vedendo i progressi che sta facendo la Barcio (Cristina Barcellini, ndr) . E’ una ragazza con dei numeri e credo che, migliorando nella concentrazione, potrà diventare ancora più continua nel suo rendimento e quindi più forte. Vedere che ci sono delle nostre giovani che crescono bene mi fa solo piacere”.
Come hai visto il resto della squadra sin qui?
“Direi molto bene. C’è un bel clima, il nuovo tecnico Dejan Brdjovic venendo dal maschile ha portato alcune cose nuove e questo lo considero un aspetto molto positivo. Anche se pure in passato abbiamo sempre lavorato seriamente, eravamo forse un po’ troppo viziate. Adesso c’è un clima diverso in palestra, che credo potrà aiutarci a fare bene, come sempre qui a Novara”.
Allora appuntamento al 25 novembre?
“Magari anche prima. Ma di sicuro per il campionato ci sarò, aspettatemi”.