Asystel Volley Novara: confermata Natasa Osmokrovic
Autore: Lega Volley Femminile
14 Maggio 2008

Dopo Luciano Pedullà e Paola Cardullo, l’Asystel Volley mette a segno il terzo colpo di mercato, confermando per la quinta stagione (la quarta consecutiva) la sua capitana: Natasa Osmokrovic!

Inutili le presentazioni per lei, giunta ormai alla nona stagione in Italia. L’esordio a Napoli, poi l’arrivo all’Asystel passando da Reggio Calabria e l’inizio di un amore mai sopito. Una pausa per maternità, due stagioni lontano da Novara e poi il roboante ritorno, festeggiato nella cornice d’eccezione del teatro Coccia. Era il Giugno 2005 e oggi, dopo tre stagioni in cui è diventata addirittura la capitana della squadra biancorossa, Natasa Osmokrovic rilancia la sua sfida per stare ai vertici con Novara, sposando anche lei il nuovo corso Asystel. “Non saprei dire quando ho deciso di rimanere, posso dire che lo sapevo già… lo sentivo dentro di me – spiega la capitana biancorossa – poiché ormai questa società è parte della mia vita, e io sento di essere parte di essa”.
Nessun ritocco d’ingaggio, stesse condizioni stabilite un anno fa, eppure ancora una volta le sontuose offerte ricevute non hanno scalfito la convinzione di Naty: “Novara per me ora è come il Mladost di Zagabria quando ero giovane, non è un puro legame di lavoro, si tratta di un vero e proprio affetto, reciproco, con tutte le persone che fanno parte di questa società solida, splendida. Frequento spesso la sede, ci vado quando c’è qualche problema da risolvere ma anche e soprattutto quando voglio fare due chiacchiere o passare del tempo con quelli che reputo innanzitutto amici”.
Senza mai guardarsi indietro, con il pensiero proiettato costantemente sul presente, così si va lontano. “Non mi faccio mai assalire dai dubbi, vivo la vita in modo semplice affrontando il presente e tenendolo ben separato dal passato ma anche dal futuro. Non mi piacciono i ‘se’, i ‘ma’… io scelgo la mia strada e la percorro fino in fondo! Un giorno vedrò dove mi avrà portato”.
Un pensiero particolare anche ai tifosi novaresi, con cui si è instaurato un bellissimo rapporto nel tempo, fatto di affetto e stima reciproci: “i tifosi sono eccezionali, sono parte integrante di una squadra e quando le cose non vanno bene spesso ti danno forza. Sono anche io tifosa e so che in determinati momenti non si ragiona con la testa ma col cuore, e che quindi possono sorgere alcune reazioni legate alla delusione alla tristezza. Però ci sono molte persone che sono sempre e comunque al nostro fianco, sono quelle che quando le cose si mettono male non smettono di sostenerci, sono le persone che davvero ti fanno trovare la forza per uscire dalle difficoltà. Per questo alla fine di ogni partita, vinta o persa, giocata bene o male, io vado a salutarli e ringraziarli per il sostegno”.
Per il terzo anno sotto al numero 13 sarà stampata la fascetta che indica il ruolo di capitano: “Non è facile essere la capitana di una squadra, si è sottoposti a maggiori responsabilità, e non sempre è una cosa semplice da affrontare. Ma io sono fiera del mio ruolo ed è una pressione che sopporto volentieri”.
Un ritorno al passato che ha il nome di Luciano Pedullà: “Una persona eccezionale, una scelta della società che mi rende davvero contenta e fiduciosa in vista del lavoro da svolgere assieme. Ho sempre stimato Luciano, appena sono arrivata in Italia, poi quando l’ho affrontato da avversario e ancora fuori dal campo, da semplice amico. So che il suo lavoro da sempre frutti, perché l’ho vissuto sulla mia pelle: sono davvero felice di ripartire con lui”.
La ricerca dell’entusiasmo è l’obiettivo del nuovo, se così si può dire, allenatore e per ritrovare lo slancio originario la capitana ha la sua ricetta: “per rivivere l’entusiasmo del passato, bisogna dimenticarsi del passato. Non dico che bisogna cancellare tutto quello di bello che ci ha regalato, ma semplicemente non dobbiamo proiettarlo nel futuro. Nella vita non si creeranno mai le condizioni per rivivere qualcosa di già andato, quindi non bisogna crearsi false aspettative guardandosi alle spalle, ma solo a dare il meglio possibile nel presente, se possibile con il sorriso e la serenità necessari. L’entusiasmo verrà…”

Novara c’è, la sua capitana anche!

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