Asystel Volley Novara: oggi in RRL contro Urbino, ieri 4 Asystelle hanno incontrato i bambini di elementari e medie
Autore: Lega Volley Femminile
23 Ottobre 2010

Pronte alla partenza per il primo round robin di Coppa Italia, le Asystelle di Gianni Caprara. Alla volta di Urbino, dove alle 18 di oggi, sabato 23 ottobre, affronteranno le padrone di casa, sono partite nove asystelle, assieme allo staff tecnico. Ancora assenti Veljkovic e Barcellini, che prenderanno parte ai Mondiali in Giappone, e in attesa di dare il benvenuto a Lauren Paolini – che dovrebbe arrivare a Novara entro fine mese – il coach novarese potrà contare sulle registe Bechis e Camera, l’opposto Barun, i martelli Horvath, Lombardo e Nesovic, il centrale Folie e i liberi Sansonna e Zardo. L’altra semifinale, in programma alle 20:30 sarà fra Perugia e Villa Cortese. Nella giornata di domenica le finali: alle 16 per il terzo posto e alle 18 per il primo posto.

Intanto, nella giornata di venerdì quattro asystelle hanno incontrato gli studenti delle scuole elementari e medie per l’evento “Lo sport ti salva la vita”. Assieme al pattinatore Luca Zanchetta, all’ex schermidore Paolo Milanoli e al campione di bocce Manuel Lituri, Stefania Sansonna, Katarina Barun, Gilda Lombardo e Marta Bechis hanno soddisfatto le curiosità dei bambini sulla propria passione sportiva. Stefania Sansonna ha ricordato come sia nata la propria passione: “Mio padre era un calciatore di buon livello, ma per amore di mia madre ha abbandonato l’attività ed è tornato a casa, in Puglia, dove ha messo su famiglia. Da allora ha sempre cullato il sogno che uno di noi cinque figli potesse un giorno avere una carriera sportiva di alto livello e io sono orgogliosa di esserci riuscita. Non mi ha mai pressato ma, anzi, mi ha sempre fatto vivere lo sport come svago, come divertimento. Per me è stato davvero importante nel corso del mio cammino”. Per Katarina Barun è stata l’occasione di condividere coi giovanissimi una pagina decisamente poco piacevole della propria carriera, con il terribile infortunio alla caviglia patito ormai due anni fa: “Ho avuto un infortunio tanto insolito per lo sport che pratico, che non prevede contatto, quanto terribile. Ho avuto paura di non poter più giocare, di perdere la mia passione, quel sogno per il quale ho cominciato a lavorare e a fare sacrifici da giovanissima. Subito dopo l’operazione non ho fatto altro che chiedere quando sarei potuta tornare in campo, perché giocare mi regala emozioni di cui sento di non poter più fare a meno. Per lo sport si fanno tanti sacrifici, ma quello che si ottiene in cambio è impagabile”. Gilda Lombardo, stuzzicata dalle domande dei giovanissimi, ha raccontato la propria esperienza di ragazza catapultata, giovanissima, a 1000 chilometri da casa: “Sono arrivata a Novara per inseguire un sogno che avevo solo 15 anni. Ho dovuto crescere in fretta e imparare presto a gestirmi e a organizzare la mia vita. Non è stato facile, specie nei primi tempi: quante volte avrei voluto accanto a me la mia famiglia lontana, o i miei amici di sempre. Ho anche sofferto a volte, ma se oggi sono qui a parlare con voi e a raccontarvi la mia esperienza, allora ho la certezza che ne sia valsa la pena. Se non fossi venuta a Novara, non avrei avuto così tanto dalla pallavolo”. Esperienza simile a quella vissuta da Marta Bechis: “Ho cominciato a giocare per emulare mia sorella più grande che a sua volta praticava la pallavolo. Alla fine, lei ha preso altre strade e io ho continuato, arrivando a livelli che sognavo ma che forse non mi aspettavo davvero di poter raggiungere. Possiamo dire, in questo caso – scherza Marta – che l’allievo ha superato il maestro”.

Chiusura infine con un invito ai nostri tifosi: Su vivovolley.net e pallavoliamo.it sono state pubblicate due interessanti interviste alla nuova asystella Dora Horvath. Se volete scoprire qualcosa di più di Dora e ripercorrere assieme a lei il suo cammino dall’Ungheria a Novara, vi invitiamo a leggere i due approfondimenti.

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