Presentata in mattinata presso la sala consiliare di Novara la Final Four di Coppa Cev, alla presenza del Sindaco di Novara, Massimo Giordano, dell’assessore allo sport Daniele Andretta, del presidente provinciale del Coni, Guglielmo Radice, e con la partecipazione della squadra e dello staff tecnico-societario al gran completo, guidato dal presidente Antonio Caserta.
Un evento storico per la città, ma soprattutto “una grandissima festa” come spiega l’assessore Andretta: “da tempo cerchiamo nello sport, nei grandi eventi, un volano che sia in grado di trascinare l’intero ambiente cittadino, con Asystel siamo riusciti ad aggiudicarci l’organizzazione a Novara di un evento importante. Sono oggi qui per portare i miei ringraziamenti sia all’amministrazione comunale, sia alla società Asystel per la disponibilità e per la determinazione mostrate nel cercare di portare a casa questa Final Four, nella speranza che il fattore campo si traduca in un fattore importante di vantaggio per queste ragazze eccezionali che domenica dopo domenica si stanno facendo apprezzare e valere. Vogliamo che la città si stringa attorno a loro, perché lo meritano per il lavoro svolto giornalmente e per i risultati che stanno ottenendo. Noi tifiamo in silenzio, ma con grande passione”.
Altrettanto entusiasta il commento del Sindaco, Massimo Giordano: “intervengo raramente quando si parla di sport, perché ho validi collaboratori, come in questo caso l’assessore Daniele Andretta cui faccio i complimenti per la qualità del lavoro che sta svolgendo, ma quando si parla di Asystel sento il bisogno di essere presente. C’è un legame speciale, che si è venuto a creare nel tempo, con questa realtà e con il presidente Caserta, persona degna di massima stima e simpatia. In periodi grigi, Novara è stata fortunata a trovare in lui un imprenditore che sfida la crisi investendo sullo sport, e che indirettamente con i suoi successi porta lustro al nome della nostra città. Il risultato sportivo si vedrà sul campo, per ora l’assegnazione alla città di questa Final Four è già un traguardo importante che oggi vogliamo festeggiare”.
Uno stretto rapporto fra Asystel, territorio ed istituzioni, ben sottolineato anche dalle parole del presidente Asystel, Antonio Caserta: “io, in realtà, ho fatto ben poco personalmente e penso che i complimenti vadano fatti innanzitutto allo staff organizzativo Asystel che è già al lavoro e che si sta dando da fare nonostante i tempi, per responsabilità non nostra, siano più che ristretti. Stanno lavorando nel consueto spirito Asystel: se bisogna fare una cosa bisogna farla non bene, benissimo! Vogliamo che questa possa essere la miglior competizione mai organizzata in Italia, e io oggi voglio segnalare ancora una volta quella che è la vera forza di questa società: il grande apporto che quotidianamente riceviamo dalla numerosa schiera di volontari che lavora dietro le quinte, ma che contribuisce fortemente a ogni singolo successo ottenuto. Sono anni che giriamo per l’Europa e che veniamo trattati da cani, nonostante questo abbiamo avuto l’onore di vincere per esempio una coppa in casa della Dinamo Mosca, e vi assicuro non è stata impresa da poco. Per ragioni politiche si tende a privilegiare di volta in volta il movimento emergente o economicamente più forte, la scelta di tre finali in Italia quest’anno indica però come, al contrario, quando c’è bisogno di garanzie in momenti delicati allora sia l’Italia il punto di riferimento vero e proprio!”.
Il vice presidente, Mauro Bressa, ha poi raccontato come è nato il progetto “final four”, ovvero “da una promessa fatta a Luciano e alle ragazze a Belgrado, appena ottenuta la qualificazione per le finali. Avevo garantito loro che avremmo fatto di tutto per portare in casa nostra l’organizzazione, ed è stato complicato, anzi lo è tutt’ora organizzare al meglio l’evento, a causa dei tempi ristretti dovuti a ritardi della federazione europea. Penso però che siamo a buon punto, il gruppo di lavoro è già affiatato e con buona esperienza e questo facilita tutto… speriamo ovviamente di concludere la competizione al meglio, sarebbe un’ottima chiusura per il grande lavoro fin qui svolto e che ancora svolgeremo da questo momento fino alla conclusione della manifestazione”.
“Soddisfazione” è il leit-motiv che accompagna le parole di tutto lo staff Asystel, come sottolinea ancora il GM Massimo De Stefano: “per la prima volta si è deciso di ospitare a Novara una competizione di tale portata. Abbiamo intrapreso questo passo, posso garantire tutt’altro che facile, per svariate ragioni. Innanzitutto la volontà di giocare per una volta in casa nostra per un obiettivo prestigioso, dopo le tantissime trasferte affrontate in questi anni, ma non dimentichiamo anche che si tratta di un regalo per la squadra, la possibilità di giocare con la marcia in più del pubblico amico, e per il pubblico stesso. Speriamo di gremire come mai prima d’ora lo Sporting Palace, perché vogliamo che questi due giorni siano, al di là di quello che sarà il risultato sportivo, che ovviamente ci auguriamo essere di alto livello, una festa per tutti. Devo dire che in meno di mezz’ora Sabato dopo la partita abbiamo già bruciato oltre 300 prenotazioni per gli abbonamenti per la Final Four, e di questo bisogna rendere merito alle ragazze e a Luciano per l’entusiasmo che stanno creando grazie ai risultati che stanno ottenendo, come il doppio importantissimo successo su Jesi e Bergamo”.
Luciano Pedullà, da novarese si dice “orgoglioso di poter ospitare nella mia città un evento così importante. Da bambino andavo a vedere queste manifestazioni, oggi essere addirittura protagonista mi lascia davvero entusiasta. Tutti faranno festa il 14-15, noi ovviamente speriamo di farla il 16-17 perché vorrebbe dire che uno degli obiettivi in gioco sarà stato centrato. Per noi questa Final Four è un passaggio, dopo il quale torneremo a lavorare a testa bassa perché la stagione non finirà con questa competizione, anzi diciamo che mancherà ancora il gran finale. Sento parlare di possibili pressioni maggiori a causa del fatto che si giocherà in casa, ma lasciatemi dire che se anche così fosse la situazione non mi preoccuperebbe: le ragazze stanno dimostrando di non temere ma di desiderare la tensione, che quando sono sotto pressione riescono a rispondere bene e a trovare ulteriori energie”.
Fra eventuali pressioni e il supporto del pubblico, Natasa Osmokrovic non ha dubbi: “giocare in casa è un vantaggio, inutile nasconderlo, oltre che uno stimolo. Ovviamente la pressione ci sarà, ma c’è sempre pressione quando si gioca per vincere qualcosa, quindi bene farlo davanti al nostro pubblico che sono sicura correrà numeroso a sostenerci”.
La campagna abbonamenti per la manifestazione prosegue a ritmi serrati e con numeri decisamente positivi (oltre 500 gli abbonamenti già sottoscritti in soli due giorni), e si ricorda al pubblico che la sede rimarrà aperta l’intero weekend per proseguire la prevendita (orari 9-12, 15-18).