Nuvolì Altafratte Padova
27/12/2024
La Nuvolì AltaFratte chiude il 2024 ospitando Trento
L’ultimo match dell’anno vede la squadra padovana ospitare un’Itas d’assoluto livello guidata dall’ex CT della nazionale Davide Mazzanti. Martina S...
LeggiMILANO, 13 GIUGNO 2023 – Si è concluso con successo e grande partecipazione l’evento Athlete Culture & Climate Change, organizzato da Change the Game, associazione presieduta da Daniela Simonetti che il Consorzio Vero Volley ha appoggiato in questi anni nella lotta agli abusi nello sport, nella Sala Colonne della sede di Milano di Banco BPM.
Un talk, quello moderato dalla giornalista del Sole 24 ore ed ideatrice di Alley Oop – L’altra metà del Sole, Monica D’Ascenzo, nel quale sono stati resi noti i risultati dell’indagine quali-quantitativa su abusi e violenza nello sport che Change the Game ha commissionato a Nielsen (CLICCA QUI PER SCARICARE IL DOCUMENTO COMPLETO). Su un campione di quasi 1500 atleti, è emerso che il 39% ha ammesso di aver subito violenza nella pratica sportiva nei primi 18 anni (il 19% ha subito violenze multiple), con il 30% che è stato vittima di violenza psicologica, il 19% di violenza fisica, il 15% di neglect ed il 14% violenza sessuale. A risentirne maggiormente i livelli agonistici nazionali o internazionali, con le violenze che arrivano per il 35% da compagni di squadra e per il 30% da allenatori, spesso con episodi assimilabili al bullismo.
Tra i protagonisti dell’evento, anche il presidente del Consorzio Vero Volley, Alessandra Marzari, in prima linea da sempre su questo fenomeno. “E’ ora che coloro che governano lo Sport, che si tratti del Coni, di una federazione o di una piccola società sportiva, prendano coscienza che gli abusi esistono e che sono i loro collaboratori a perpetrarli – ha dichiarato la numero uno della realtà lombarda –. Una presa di coscienza che pare lontana e soprattutto lenta nell’agire, offuscata da pensieri non nominabili che sanno di timore della verità, di protezione dell’indifendibile. Ogni attore del mondo dello Sport può fare qualcosa per combattere chi toglie allo Sport il suo compito principale che è quello di migliorare le abilità di vita, di promuovere l’adattamento sociale, di allontanare dai comportamenti a rischio tutte le bambine e i bambini e gli adolescenti che lo praticano con passione e innocenza. Chi si occupa di Sport e non combatte attivamente e praticamente con i fatti gli abusi ne diventa oscuro garante, un complice. E non si hanno i numeri che presentiamo oggi con questa ricerca senza complici”.
Hanno partecipato alla conferenza, sia in loco che da remoto, il professor Mike Hartill, del “Department of Social Sciences for Child Protection & Safeguarding Edge Hill University, Lancashire e direttore del comitato scientifico di “CASES”, Paolo Emilio Adami, medical manager Health and Science Department Word Athletics (Monaco), Vito Cozzoli, presidente e amministratore delegato di Sport e Salute S.p.A., Michele Sciscioli, capo dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Martina Riva, assessora allo Sport, al Turismo e alle Politiche Giovanili del Comune di Milano, di Franco Arturi, editorialista della Gazzetta dello Sport e direttore generale della Fondazione Candido Cannavò per lo Sport, Lorenzo Facchinotti, Head of Research Nielsen, Benedetta Barchielli, psicologa dell’Università La Sapienza, Stefano Pizzolla, dirigente del Servizio Comunicazione, Eventi Sportivi, Studi e Ricerche del Dipartimento per lo Sport – Presidenza del Consiglio dei Ministri, Rocco Briganti, direttore generale Specchio Magico Cooperativa Sociale Onlus/CISMAI, Sara Landi, responsabile nazionale Area Psicologica FIGC-SGS, Fabio Iudica, avvocato e docente di diritto sportivo, Paolo Ferrara, direttore di Terre des Hommes.