Banca Reale Yoyogurt Giaveno: Romana Giulia Rocci, il piacere dell’esordio in Serie A a 34 anni
Autore: Lega Volley Femminile
3 Dicembre 2010

Come in tutte le cose, esiste sempre una prima volta! E così lo è stato per Romana Giulia Rocci, atleta di Banca Reale Yoyogurt Giaveno che a 34 anni ha bagnato l’esordio in serie A! Un traguardo storico per l’enfant du pays, unica giocatrice del roster guidata da coach Amendola, nata a Giaveno.

“Ancora adesso e a distanza di qualche giorno quasi mi sembra di sognare, peccato che la mia apparizione non sia servita per uscire indenni da Verona. Confesso che quando il coach mi ha aftto entrare al posto di un mostro sacro come Zamora Gil, mi sono tremate le gambe”.

La tua è stata una carriera di tutto rispetto, sia pure nelle serie inferiori hai militato nelle più blasonate società piemontesi.

“Si, e dire che a questo meraviglioso sport mi sono avvicinata a 16 anni, nonostante tutto sono riuscita a bruciare le tappe ritagliandomi una buona carriera con Chieri, Settimo, Alpignano, Pinerolo per poi finalmente arrivare a Giaveno”.

Dopo due stagioni a Giaveno, il grande salto!

“L’anno scorso è stato un campionato sfortunato, sono stata vittima di un infortunio piuttosto serio che poteva pregiudicarmi il proseguio della mia carriera. Ho provato a bruciare le tappe e rientrare in campo nel finale della stagione. Forse questo dalla mia società è stato recepito come un attaccamento ai colori sociali. Lo ammetto questa sodalizio me lo sento cucito addosso e quindi quando io e Alessia Midriano abbiamo avuto la proposta di poter far parte del roster in A2 abbiamo risposto affermativamente!”

Ritagliarsi degli spazi non è semplice.

“Sicuramente no, ma il rapporto con il coach e le compagne è splendido! Io so di dover continuare a lavorare a testa bassa e di essere pronta quando le situazioni della gara lo richiederanno. Essere in serie A per me è una gioia indescrivibile!”

Hai una dedica particolare da fare?

“Certamente, a tutti coloro che da anni mi seguono, alla società tutta, agli amici quelli veri che si dimostrano tali anche quando i risultati non sono quelli sperati. Ma soprattutto ad una particolare tifosa di nome Graziella, la mia merevigliosa mammma, un cordone ombelicale non si staccherà mai e che mi segue da sempre tutte le domeniche”.

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