Beng Rovigo: altro che doccia fredda
Autore: Lega Volley Femminile
2 Ottobre 2013

Immersioni ghiacciate per le giallonere dopo gli impegni agonistici intensi per recuperare più velocemente. Già con la partita di martedì 1 ottobre contro il Coveme San Lazzaro, le atlete della Beng hanno “patito” il trauma dell’immersione in acqua ghiacciata con i muscoli ancora caldi dalla gara. Qualche urletto, e lo shock iniziale si dimentica in fretta per un recupero a tempi di record dell’efficenza muscolare. Queste le direttive di Yarno Celeghin, responsabile dell’area fisioterapica del centro Equipe, che dopo la lunga e proficua esperienza con la nazionale di rugby che lo ha portato a seguire gli azzurri per tutti gli appuntamenti in Italia, in Europa e nel mondo, ha adottato anche sulle giallonere.

“Le immersioni in acqua ghiacciata sono un metodo di ripristino veloce – afferma Yarno – un mezzo per ridurre i dolori articolari e muscolari dopo le sessioni di allenamento intenso e le attività agonistiche. Le atlete vengono immerse in acqua a temperatura compresa tra gli 8° e i 10° per 5 minuti. Si tratta di una terapia con effetto antalgico. Gli effetti che i bagni freddi possono produrre sono: favorire il recupero muscolare, prevenire infortuni, ridurre l’infiammazione, ridurre il dolore muscolare”.

Non disponendo al palasport di una vasca adatta alle immersioni fisioterapiche, oltre all’idea si è seguito anche il metodo artigianale spesso usato nei campi da rugby: capienti bidoni in plastica per uso singolo in area docce riempiti del “salutare liquido ghiacciato”.

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