Beng Rovigo: coach Diego Flisi commenta la gara di finale di Coppa Italia contro Volksbank Sudtirol Bolzano
Autore: Lega Volley Femminile
3 Marzo 2015

Diego Flisi, primo allenatore di Beng Rovigo, dopo l’analisi del video della gara contro Bolzano commenta a freddo il secco 3-0 patito in finale di Coppa Italia a Rimini.

Escludendo il primo combattutissimo set, condotto dalle altoatesine con un massimo vantaggio di 4 al timeout tecnico 8-12 e che per più volte ha visto le squadre in parità fino al 23-23, con tutte le atlete giallonere a segno ad esclusione del libero, la pecca più grave della compagine rodigina è stata la discontinuità.

“Abbiamo offerto dei momenti con buonissime cose fatte – afferma Flisi – in cui siamo riusciti a tenere a sprazzi sotto tensione l’avversario, alternati a momenti in cui la Beng sembrava un’altra squadra.

Non sempre ci si “incastra” nella stessa rotazione a patire i break delle avversarie, quindi non sembra essere un problema tecnico dovuto a qualche atleta in quella determinata posizione in campo, semplicemente non si riesce a giocare e si subiscono punti perché qualcosa si inceppa, ma ripeto è impossibile trovare un anello debole. Sicuramente non ci si può permettere alcun calo con l’ultima in classifica, figuriamoci con la prima.

Anche la richiesta di timeout discrezionale è da sfatare. Bisogna superare le leggende metropolitane che vedono il timeout responsabile del successivo errore in battuta, si può cercare di fermare temporaneamente un momento positivo dell’avversario impartendo soluzioni alle atlete in campo, non sperare che al rientro le cose si sistemino da sole. Quindi nel caso specifico del timeout chiamato sull’11-10 del terzo set, 1 punto prima del tecnico, è motivato dall’esigenza di impartire istruzioni per cercare di evitare di tornare in panchina 12-10, come purtroppo è successo, ma almeno ci abbiamo provato. I time out servono per cambiare qualcosa, per rifiatare, non sono miracolosi di per sé.

Nel terzo set è calato il buio con Beng avanti 5-9 e poi incapace di reagire al Bolzano fino al 20-11, un break subito 15-2 che è diffide da credere.
Nelle ultime settimane abbiamo patito l’incapacità di proporre in allenamento il ritmo della gara per la gestione delle risorse delle atlete e probabilmente questa è stata la prima causa di quei vuoti di concretezza e lucidità visti a Rimini.

Dobbiamo recuperare il ritmo per mantenerlo in allenamento per più ore e dobbiamo essere capaci di riproporlo in partita. Qualcosa in più a Rimini si poteva fare, si sono visti i limiti di una squadra che sta combattendo con la ricerca della continuità e la reattività ma sono fiducioso per il campionato perché ci sarà tutta l’attenzione in allenamento rivolta al lavoro in questo senso”.

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