Biancoforno Santa Croce: coach Baraldi analizza la prima sconfitta in campionato
Autore: Lega Volley Femminile
18 Ottobre 2010

Dopo la sconfitta contro il Loreto si guarda avanti. Per l’allenatore Davide Baraldi la Biancoforno non ha dimostrato mordente. Ha mollato. “L’unica cosa che non avrebbe dovuto fare”, sentenzia il tecnico. Il team biancorosso ha subito un secco 3 a 0 dal Loreto che si è dimostrato superiore, decisamente più concreto. “Si può perdere ed uscire dal campo sconfitti ma dobbiamo aver giocato. Sabato contro il Loreto non ho visto nessuna reazione. Solo molti errori”. Numeri e statistiche alla mano, Baraldi parla chiaro.

“Nel primo set abbiamo retto lo scontro fino al 10-3 poi le imprecisioni hanno preso il sopravvento. 5 attacchi sbagliati e 4 battute out. Sono queste le situazioni che fanno la differenza. Il Loreto, al contrario, è stato impreciso solo in 3 casi. E ha vinto”. L’allenatore passa al vaglio le atlete, gli schemi, la tattica. Ma non cerca giustificazioni. Solo spunti da approfondire. “Non siamo ancora una squadra”, sintetizza tutti i dubbi Baraldi. “Abbiamo cambiato tanto e probabilmente dobbiamo ancora trovare un leader che si prenda le responsabilità più difficili. Che ci trascini nei momenti bui”. 40 giorni di preparazione forse non possono bastare per trovare l’intesa giusta.

“Non mi preoccupo per questo. Lavorare in palestra aiuta e ho fiducia – aggiunge – nelle ragazze. Si riparte – entra nel merito Baraldi – rimboccandoci le maniche. Pensando a cambiare atteggiamento. Ogni partita è una battaglia. E come tale va combattutta”. Anche perché il percorso della Biancoforno è tutto in salita.

“Questi 3 punti facevano davvero comodo. La prossima gara – preannuncia il mister – la giochiamo ancora in trasferta contro il Busdrago, formazione stabile e decisa. Poi ospitiamo il Chieri che non nasconde la sua intenzione di vincere il campionato. E nella quarta giornata andiamo a San Vito, consapevoli che il clima sarà molto caldo. Il nostro cammino non sarà facile. Credo nele potenzialità delle atlete e aspetto di vedere una prestazione all’altezza delle loro capacità”.

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