Santa Croce, lunedì 6 dicembre – “Ci aspettavamo uno scontro combattuto e una gara serrata. E così è stato fino al quindicesimo punto di ogni set. Poi la Biancoforno si è spenta e ha lasciato il campo alle avversarie”. Il presidente Giancarlo Campinoti racconta una gara fortunata per il Giaveno, molto meno per la Biancoforno. Uno scontro dove le padrone di casa si sono mostrate prorompenti mentre le santacrocesi hanno illuso per una velleità solo iniziale. “E’ stata una prestazione opaca per le nostre ragazze e rimane il rammarico di non aver saputo lottare fino alla fine, punto su punto”. Di fatto giocare fuori casa non aiuta ma in alcuni casi la Biancoforno è sembrata l’ombra di se stessa. “Abbiamo giocato in maniera incolore”, aggiunge Campinoti. “E’ mancata la cattiveria in attacco e la precisione nelle retrovie. Il Giaveno si è meritato la vittoria. Noi, l’onore di stringere i denti fino alla conclusione del terzo set”. La Biancoforno non porta a casa neppure un punto da questa trasferta e retrocede di una posizione in classifica. Ferme a 8 lunghezze, le santacrocesi si sono lasciate superare dal Verona e hanno permesso alla formazione torinese di scalare 2 gradini e di stazionare a 11 punti. Per l’allenatore Davide Baraldi quella di domenica “è stata una performance assolutamente non convincente. Abbiamo fatto fatica a entrare in partita e il risultato è eloquente”. I numeri e le statistiche parlano da soli. Basse le percentuali in attacco, solo 7 sette muri messi a segno contro i 12 della Giaveno e scarsa decisione in difesa. Una gara insomma inconsistente dove le biancorosse invece di dimostrarsi agguerrite, si sono spente piano piano. Tre set fotocopia che raccontano poca aggressività e mancanza di cinismo. Doti che invece hanno saputo sfruttare le avversarie. “Il Giaveno – aggiunge il secondo allenatore Stefano Sassi – è stato sempre molto presente e costante. Non gli è sfuggita una palla in ricezione e appena eravamo in crisi, ha marciato sulle nostre difficoltà”. “Peccato – rincara la dose Baraldi – perché venivamo da una gara positiva e in settimana alle ragazze avevo chiesto di dare continuità al successo ottenuto con il Pontecagnano. Ma non è stato così. Nel terzo set siamo andati vicini a riaprire il match, abbiamo recuperato 6 punti ma non siamo stati capaci di concretizzare. L’unica nota positiva è la prestazione delle atlete che, dalla panchina, chiamate in causa, si sono fatte trovare pronte e hanno dato il massimo”. Da Cosci a Fidanzi, da Castellano a Secco, hanno mandato in onda uno show degno delle titolari. “Non resta – conclude all’unisono il tandem tecnico – che rimboccarci le maniche e abbassare la testa in segno di umiltà. Questa Biancoforno non è quella che conosciamo. Ripartiamo dalla palestra, dal lavoro e dal sudore”.