Biancoforno Santa Croce: il ds Berti ha visto una squadra in crescita contro Busnago
Autore: Lega Volley Femminile
25 Ottobre 2010


Santa Croce, lunedì 25 ottobre – Si guarda alla crescita e ai miglioramenti. La Biancoforno perde 3-1 a Busnago ma “la squadra ha cambiato volto rispetto alla prima gara di campionato”, dice il diesse Luca Berti. E se da una parte ci sono delle criticità da risolvere, che nessuno nasconde, dall’altra si sottolinea il carattere. E un pizzico di fortuna che ogni tanto sarebbe gradita. “Abbiamo sprecato la possibilità di portarci via un punticino a tiebreak”, sintetizza così il match contro le lombarde il diesse. “Ma è vero anche che la schiacciata di Soraia Neudil Dos Santos che valeva la fine del terzo parziale, poteva essere dentro. L’arbitro l’ha giudicata fuori e noi non discutiamo le sue valutazioni ma il colpo era dubbio e intepretabile”. Forse la Biancoforno avrebbe potuto ribaltare la partita. Sarebbe passata in vantaggio e magari avrebbe disbrogliato la situazione con leggerezza. E invece ha combattuto fino ai limiti dell’impossibile e poi ha ceduto sotto i colpi ficcanti di Franco. Delusa dalle pieghe di una prestazione costellata da alti e bassi, ha mollato definitivamente nel quarto set. “Peccato perché in questa seconda uscita – continua Berti – le ragazze hanno dimostrato coraggio. Ho visto un team che ha lottato e ha cercato la supremazia. Ho visto una crescita rispetto all’inerzia dello scontro passato”. Sul parquet le centrali hanno retto il confronto, stoppando le velleità avversarie e movimentando il ritmo mentre le schiacciatrici devono ancora accellerare il passo per confermare i pronostici precampionato. “Sapevamo che l’inizio sarebbe stato difficile per tutti. Ma ho fiducia nelle nostre atlete. La Biancoforno ha punte di diamante come Percan e Soraia che mi aspetto si trasformino in killer implacabili. Ci vuole tempo però. Fatica in palestra e continuità nelle sedute di allenamento”. Provare e riprovare per raggiungere lo score giusto che in media non può assestarsi su 6-7 palle a segno per ogni giocatrice. “E soprattutto – conclude Berti – ci vuole tranquillità”.

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