Brunelli Volley Nocera Umbra: le prime parole del nuovo coach Marasciulo
Autore: Lega Volley Femminile
17 Luglio 2007


È  di origini italiane, l’allenatore brasiliano Mauro Marasciulo: la famiglia materna è originaria della Basilicata, mentre il padre era discendente di emigranti pugliesi: il bisnonno, comandante di una nave che faceva la spola tra Italia e Brasile, conobbe a Rio la sua futura moglie e da allora si stabilì in terra carioca, salutando per sempre Monopoli, la sua città natale.
Il padre, invece, era un giocatore di volley, e da lui Mauro ha ereditato la passione per la pallavolo: nei primi anni amava soprattutto la versione da spiaggia di questo sport, e non possiamo dargli torto: giocare a beach volley sulle praias brasiliane deve essere un’esperienza irripetibile.
Quindi la laurea in educazione fisica e le prime esperienze importanti.
Nei primi anni ’90 la moglie, Anna Lucia Vieira, viene a giocare in Italia e lui la segue: allena per tre anni a Reggio Calabria, poi ancora il Brasile, dove, come allenatore di beach volley, arriva alle olimpiadi e ai mondiali, e infine il rientro in Italia, a Vicenza.

L’esperienza che ricordi con più piacere?
Sicuramente la coppa Cev con Vicenza, ma anche la promozione dall’A2 all’A1 con Tortolì: sono due momenti della mi carriera a cui tengo davvero molto.

Cosa sai di Brunelli Volley?
So che l’anno scorso ha fatto un’annata a sorpresa: pur essendo neopromossa è arrivata a sfiorare la zona playoff. Ora l’importante sarà cercare di mantenere il livello e cercare anche di migliorare.

Cosa pensi del campionato di A2?
A differenza dell’A1, dove i livelli sono molto diversi tra squadra e squadra, l’A2 è un campionato molto equilibrato, dove quindi è molto importante lavorare bene: basta qualche passo falso per far cambiare faccia alla stagione!

Orfeo Brunelli ha dichiarato che quella del prossimo anno sarà una squadra giovane. Cosa ne pensi?
Molte società cercano di lavorare sui giovani, ma lavorano male. In particolare accade spesso che atlete ancora acerbe facciano subito il salto in A1: poi spesso si bruciano e la loro carriera va in declino. Io credo invece che le atlete debbano essere solide prima di tentare il salto nella massima categoria: il problema non è tanto fisico, ma soprattutto caratteriale: bisogna resistere alla tensione e saper affrontare un certo tipo di situazioni

Oltre che in prima squadra, l’interesse di Brunelli Volley per i giovani si concretizza anche nel vivaio, a Nocera c’è un progetto per far collaborare assieme le formazioni giovanili di diverse società. Cosa ne pensi?
La pallavolo italiana ha un movimento giovanile molto grande: c’è sicuramente il numero, mentre a volte manca un po’ la qualità. Penso quindi che sia giusto dare l’opportunità a ragazzi e ragazze di essere seguiti da una struttura tecnica qualificata. Bisogna che i grandi club di serie A si ricordino di destinare un parte delle loro risorse ai giovani, investire nella divulgazione e nella formazione degli allenatori: in questo modo la pallavolo può avere una funzione sociale.

Cosa pensi di questa nuova avventura a Nocera Umbra?
Ho fiducia di riuscire a fare un buon lavoro. La voglia non manca, non vedo l’ora di poter iniziare la preparazione tecnica. L’anno scorso Brunelli Volley era una neopromossa e quindi ha fatto bene a scegliere nomi importanti per consolidarsi, ora invece bisogna investire su atlete giovani, che possano dare una garanzia nel tempo: così facendo la squadra investirà nel proprio futuro.

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