SAN GIOVANNI IN MARIGNANO.
Da mercoledì sera il suo cellulare non smette un attimo di suonare. Telefonate. Messaggi whatsapp. Post su Facebook. Su Instagram. Messenger. Notifiche varie. Tutti a rincuorarla. Tutti a dirle che non vedono l’ora di rivederla in campo. Uno tsunami di affetto che l’ha travolta. Salì Coulibaly è sul suo divano di casa con il ginocchio sinistro immobilizzato. Quel ginocchio che nel quarto set, dopo una schiacciata, ha deciso di fare crac. Un infortunio di cui la schiacciatrice dell’Omag-Mt, non ha molta voglia di parlare.
“Aspettiamo che si sgonfi un po’, facciamo la risonanza (probabilmente all’inizio della prossima settimana, ndr) e poi vediamo bene che cosa mi sono fatta. E da lì inizierò a lavorare per tornare in campo il prima possibile”.
Un urlo di dolore, le lacrime, le compagne con le mani ai capelli e poi il lungo applauso di tutto il palazzetto di Martignacco.
“Vorrei ringraziare i paramedici che mi hanno soccorsa, il medico, la società di Martignacco, il pubblico e le ragazze che sono passate a salutarmi e a sincerarsi delle mie condizioni. Ringrazio tutti quelli che mi stanno scrivendo, tante atlete avversarie che non conosco neppure personalmente: queste sono le cose belle della pallavolo. Ringrazio la mia società, le mie compagne, i tifosi che sono stati eccezionali e che ci hanno fatto trovare un bellissimo striscione quando siamo tornate all’alba. Mi dispiace tanto aver fatto spaventare tutti”.
Da leader indiscussa della squadra, la Coulibaly lancia un monito proprio alle compagne.
“Non devono mollare di un centimetro. Tutta la cattiveria agonistica che abbiamo accumulato in questi mesi dove la sfortuna non ci ha mai abbandonato, devono metterla in campo. Anche per me. Mi dispiace tantissimo non poter essere al loro fianco come mi si spezza il cuore l’idea di non poter giocare la finale di coppa Italia a Verona. Ma tornerò presto, più forte di prima”.
A proposito di finale di coppa Italia, con Coulibaly, Consoli e Kriskova fuori, l’Omag-Mt rischia di arrivarci contata. Ecco perché, se le condizioni lo permetteranno, è possibile che la società chieda a Serena Ortolani di mettersi la mano sul cuore per una sola partita. Quella di Verona contro Brescia.
Francesco Barone
—
—
Francesco Barone
giornalista professionista Corriere Romagna
Mobile 340-3651668
Facebook: Francesco Barone
Twitter: FrancescoBaro10
Instagram: FranzBarone