Cedat85 San Vito: microfoni al presidente Luigi Sabatelli
Autore: Lega Volley Femminile
20 Luglio 2009

Il lavoro è passione. Con questo motto si può inquadrare l’impegno dei dirigenti sanvitesi per preparare, per il terzo anno consecutivo, la serie A2.
In queste frenetiche settimane la dirigenza sanvitese è impegnata su tutti i fronti per garantire ai tanti tifosi, appassionati e sponsor una stagione piena di belle soddisfazioni, come d’altronde è sempre accaduto sopratutto in questi ultimi anni di vita del sodalizio biancoazzurro.
Il vulcanico Presidente Luigi Sabatelli fotografa, anche con qualche pizzico di rammarico, la difficile situazione economica in cui si barcamena lo sport in generale e la pallavolo in particolare. “Non è un caso l’essere stati costretti a vedere iniziare la serie A1 in dodici(ex 14)e la A2 in sedici, perdendo ben quattro società; per non parlare delle difficoltà di tutto il contesto, con improvvise riduzioni di budget, che costringono ai ridimensionamenti molte società come è accaduto al Castellana Grotte, nostra conterranea partecipante alla A1”.
Non disdegna di affrontrare anche il problema degli onerosi ingaggi che ancora di fatto penalizzano le casse delle società in modo spropositato. Una frecciata anche alle problematiche incontrate nella campagna acquisti, in particolare il disagio di molte atlete ad accettare distanze che ritengono, a loro modo di vedere, proibitive: “Noi siamo orgogliosi – continua il Presidente – di aver portato quasi a compimento il roster per l’anno prossimo, e nei prossimi giorni ufficializzeremo le altre nuove arrivate; non è stato semplice convincere le atlete ad accettare di spostarsi qui al Sud come tappa della loro vita sportiva, anche se poi una volta arrivate non vorrebbero più andarsene. In molti casi ci siamo trovati di fronte a giocatrici importanti ma che hanno preferito scegliere altre destinazioni adducendo motivazioni che con il mestiere della pallavolo non hanno attinenza (vicini ai loro morosi o alle grandi Città!), d’altronde loro per giocare e divertirsi sono ben remunerate, cosa potrebbero pretendere di più rispetto alle centinaia di migliaia di persone che non riescono a trovare neanche un posto dilavoro per le proprie famiglie? Dispiace dover rendere pubbliche queste situazioni ma in tutta onestà, penso che la gente ed i tifosi di questo splendido sport devono essere informati sia per le cose belle ma anche per queste vicende che penalizzano non poco le realtà del Sud Italia e che non sono poi così piacevoli da accettare”.

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