Nuvolì Altafratte Padova
22/12/2024
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LeggiGioventù al potere. La centrale classe 2004 Chiara Pandolfi approda all’Ipag Ramonda Montecchio, carica di aspettative ed entusiasmo dopo il primo anno tra le professioniste, in A2, con i colori della Futura Giovane Busto Arsizio. Non bisogna farsi ingannare dai suoi 19 anni appena compiuti, perché di esperienze e doti significative Chiara ne può vantare eccome.
Del resto, la pallavolo, in casa Pandolfi, è una questione di sangue e, se si aggiunge la notevole struttura fisica (ben 187 cm di statura), il gioco è fatto. Cresciuta girovagando per le palestre con il padre allenatore, il primo passo importante nella carriera del centrale di Nova Milanese è la chiamata del Vero Volley Monza, in cui milita tre anni, dall’U 14 all’U16, disputando due finali nazionali. Poi il covid e una ripartenza coi fiocchi, con l’ingaggio da parte delle giovanili dell’Igor Novara, per le prime due stagioni fuori dalla sua Lombardia.
Cambia il luogo, ma il risultato è lo stesso. Chiara Pandolfi disputa altre due finali nazionali e si segnala come uno dei prospetti più interessanti d’Italia, tanto da meritare il debutto in A2, appena maggiorenne, con la Futura Giovane. «Il primo anno tra le professioniste è stato denso: all’inizio mi sono dovuta ambientare» ammette Pandolfi. «Ma poi, grazie alle ragazze più grandi, sono progredita tecnicamente e umanamente. Mi sento migliorata sotto diversi aspetti, anche se ho ancora molta strada da fare».
Intanto il suo percorso di crescita non è passato inosservato neanche agli occhi dell’Ipag, che, come sottolinea il direttore generale Annalisa Zanellati, spera di guidarla verso vette ancora più elevate. «Chiara ha grandi margini di crescita dal punto di vista tecnico. Con l’annata appena conclusa, ha capito che il livello dell’A2 può essere il suo. Siamo sicuri che si rivelerà utile nell’arco della prossima stagione».
Un’investitura importante, ma Pandolfi, che ha appena ultimato gli esami di maturità e si iscriverà all’università, non sente pressione. «Non vedo l’ora di cominciare con il Montecchio. Mi aspetto un anno impegnativo ma ricco di emozioni. Voglio sfruttare quest’occasione per accumulare più esperienza possibile, conoscere persone nuove e toglierci insieme importanti soddisfazioni. E magari per visitare un po’ anche Verona e Vicenza, che mancano all’appello dei miei viaggi per l’Italia».