Non si placa l’euforia cominciata al Geo-Palace, quando l’ultimo pallone è caduto a terra e lo speaker ha gridato il nome
Colussi è stata apoteosi.
Domenica sera alle ore 18,45 il tabellone elettronico segnava il punteggio, le bandiere biancorosse sventolavano insieme a quelle tricolori; appena due minuti più tardi al Pala-Evangelisti veniva data la notizia e gli sportivi che assistevano alla partita della squadra maschile facevano partire un applauso spontaneo.
La sede operativa della Pallavolo Sirio è sommersa da telefonate, fax e telegrammi di congratulazioni, la conquista del trofeo ha convinto gli scettici e fatto venire i dubbi ai pessimisti.
I complimenti immancabili del Sindaco Renato Locchi e dell’Assessore allo Sport Ornella Bellini vanno ad aggiungersi a quelli di tanti altri affezionati.
IMBATTIBILE IN FINALE
Perugia è salita ancora sul gradino più alto del podio, mettendo in bacheca la sua quarta Coppa Italia.
La Pallavolo Sirio fa poker, quattro finalissime disputate e quattro cerchietti incamerati, un record davvero singolare in questa manifestazione.
Tra i club della massima categoria è quello che ne ha vinti di più, il primato è della mitica Teodora Ravenna che ne ha conquistate sei.
COMMENTI A FREDDO
Analizzare la finale giocata in terra sarda è un piacere per il presidente Carlo Iacone: “Il torneo che abbiamo giocato è stato davvero durissimo, per arrivare sino in fondo abbiamo dovuto disputare ben dieci gare e tante trasferte, più di ogni altra squadra approdata in Final Four, è una disparità che non può esistere ed ora che abbiamo vinto lo possiamo dire serenamente”.
Le prime parole di coach Massimo Barbolini, alla sua quinta affermazione personale, sono di estrema felicità: “I progressi registrati in questo ultimo periodo sono stati enormi; da inizio stagione ad oggi la nostra crescita è tangibile. Grande merito a tutta la squadra ma un ringraziamento particolare deve essere attribuito al nostro preparatore atletico Ezio Bramard che ci ha permesso di arrivare in grandissima condizione a questo appuntamento”.
Incredulo e visibilmente emozionato il vice-allenatore Emanuele Sbano stenta a trattenere qualche lacrima: “Avevamo il desiderio di tornare a disputare la Champions Lague e alla prima occasione ci siamo ripresi quel posto che ci spettava di diritto. Lo abbiamo voluto con tutte le forze non abbiamo mai smesso di crederci ed abbiamo avuto ragione. E’ giusto così, ce la siamo meritata tutta questa vittoria”.
CURIOSITA’
In ogni squadra di riguardo ci sono riti propiziatori da svolgere e cose da evitare.
In un sodalizio gestito da due napoletani e che ha quattro sudamericane in organico questo vale ancor di più.
Smorfia, Macuba, Vodoo, qualsiasi cosa va bene purché ci si convinca che può contribuire alla causa.
“Per rispettare la cabala i tifosi sono partiti in nave – esordisce Edoardo Di Pietro (Caronte) – appena sbarcati nell’isola hanno gridato in coro: Ayo! Questo è diventato subito il nostro grido di battaglia”.
In albergo la squadra era convinta che la maglia bianca utilizzata per la finale sarebbe stata quella fortunata.
“Due anni fa abbiamo vinto Scudetto e Coppa Italia sempre con la maglia rossa – ammonisce
Simona Gioli – lo scorso anno, dopo le tante sfortune che ci avevano colpito, abbiamo voluto cambiare”.
Ma le curiosità del fine settimana riguardano soprattutto il pre-gara.
“Normalmente ci rechiamo al bar prima di ogni partita – prosegue Alfonso Orabona – una persona voleva offrirci un caffè, lo abbiamo ringraziato e declinato… il nostro lo paga Bottani”.
Alla sera, lontano dallo stress della competizione, tutti a rilassarsi al piano bar dell’albergo.
“C’è sempre una musica che è la colonna sonora di un grande risultato – conclude Leopoldo Bottani – stavolta la nostra era Indifferentemente di Sergio Bruni”.
Ad onor del vero bisogna dire che la più ballata nella notte di festeggiamenti è stata ‘Fofão Meraviglião’ una simpatica trasposizione della canzone resa celebre da Renzo Arbore nel programma Indietro Tutta.
Anche queste sono cose che accadono, cose che rendono ancor più gustoso il rum e pera offerto dalla Lega.
DIETRO LE QUINTE UN GRANDE STAFF
Dietro le quinte hanno contribuito al successo anche il presidente Carlo Iacone, il vice-presidente Alfonso Orabona, il general manager Leopoldo Bottani, il team manager Edoardo Di Pietro, il direttore sportivo Giovanni Simoncini, il responsabile video Guido Marangi, il medico sociale Michela Lorenzini, il fisioterapista Mauro Proietti, i preparatori atletici Ezio Bramard e Ricardo Mendes, il responsabile marketing Michele Bellucci, l'ufficio stampa Alberto Aglietti – Monica Rizza – Elisabetta Taba, gli incaricati di segreteria Roberto Allegria ed Elvio Meriggiola e la responsabile internet Chiara Tutarini.