Lega Volley Femminile
22/11/2024
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LeggiQuella con la maglia della Corpora sarà la quattordicesima stagione consecutiva disputata in serie A, categoria conquistata a 19 anni con la maglia della Caoduro Cavezzale e mai più mollata, fino al campionato scorso disputato a Rovigo e la firma col club di Tina Musto. È questo il pedigree di assoluto prestigio di Daniela Nardini, centrale udinese classe 1982 che andrà a far reparto sotto il nastro con Chiara Lapi e Tiziana Veglia.
Assieme al capitano Elena Drozina la Nardini costituisce una coppia friulana doc per la Corpora, un duo destinato a costituire uno degli assi portanti della squadra bianco-blu edizione 2014/2015, per il secondo anno di fila iscritta al campionato di A2. Centrale di assoluta forza, indiscusso talento e grande esperienza, a poco più di un mese dal raduno precampionato per il neoacquisto registriamo le prime parole di presentazione al proprio nuovo pubblico.
Daniela, giocatrici del tuo calibro ricevono sempre molte chiamate all’avvio delle finestre di mercato. Come è andata con la dirigenza Corpora?
Quando ho saputo dell’interessamento della Corpora ho parlato con l’allenatore Della Volpe, che mi ha fatto da subito una buona impressione. Ho ricevuto ottimi resoconti sull’ambiente e anche le prospettive del club mi sono sembrate da subito gratificanti e quindi ho accettato l’offerta.
L’anno scorso la tua Rovigo è rimasta sempre ai margini dell’Olimpo, non riuscendo mai a compiere il salto di qualità verso i piani alti. Cosa serve per vincere un campionato di A2?
Per vincere un campionato occorrono diversi fattori, che devono combinarsi tutti insieme con equilibrio. Quando si comincia un campionato si ha sempre l’impressione di aver fatto le scelte giuste, di aver centrato le condizioni per fare bene, ma è il campo a dimostrare se il bilanciamento e l’alchimia necessari fanno parte di uno spogliatoio. Probabilmente l’anno scorso a Rovigo è mancata qualcuna di queste componenti.
Che giudizio dai del tuo nuovo roster?
È un roster ben assortito, equilibrato. Il discorso che ho fatto prima vale anche per il prossimo campionato, e vale per qualunque obiettivo una squadra si ponga. Dovremo essere brave ad avere forza per fare bene e nello stesso tempo prepararci ad assorbire eventuali passi falsi che possano occorrerci lungo il cammino.