Crovegli Volley: coach Baraldi chiude i conti “Un bel 7 per la mia Crovegli”
Autore: Lega Volley Femminile
27 Aprile 2013

Dalla soddisfazione per una bella stagione alla quale è mancata solo la ciliegina sulla torta dei play-off, al suo futuro che vede ancora in giallorosso. Coach Davide Baraldi analizza tutto quel che è stato il primo anno della Crovegli in serie A2, ospite di Studio Volley, il magazine di Teletricolore che ha dedicato gran parte della 29^ puntata alle vicende della Crovegli (il link per rivedere la puntata: http://www.youtube.com/watch?v=A9-qbNzhJ18&list=UUFXCEG_rVynyNPygpeaTaEA&index=1).
Si parte con un’analisi complessiva della stagione.

“Sono soddisfatto, darei un bel 7 pieno alla mia squadra. Da neo promossi abbiam fatto un buon campionato, peccato solo per i play-off che sarebbero stati la ciliegina sulla torta”.

A proposito dell’argomento play-off, dove sta il rammarico della Crovegli? “Probabilmente nei sette tie-break disputati, perché siamo rimasti fuori pur avendo vinto più partite di Mazzano e Soverato. Sono segnali di carattere, ma anche di qualche partita che si poteva vincere da 3. Penso soprattutto a Mazzano, Soverato e Montichiari in casa. E poi, gli incroci del calendario che ci hanno portato a giocare in trasferta contro le prime in classifica proprio nel finale non ci hanno aiutato. Con un pizzico di fortuna in più si poteva fare”.

Poi si passa all’analisi delle favorite per la seconda promozione in A2. “Forse Frosinone può essere considerata la favorita perchè mentalmente ha acquisito una grande sicurezza derivante da una striscia positiva incredibile. Ornavasso può essere la mina vagante, Casalmaggiore ha il fattore campo e sappiamo quant’è forte. Occhio però anche a Pavia”.

Infine, uno sguardo al futuro. “E’ ancora presto per parlarne, ma posso dire che rimarrei volentieri perchè sono legato a questa società e, avendo qui la mia famiglia, è la situazione ideale. Il presidente deve fare le sue valutazioni, ma sono molto sereno perchè credo di aver svolto un discreto lavoro, anche se non devo essere io a giudicarmi. In ogni caso, non cambierebbe il rapporto che mi lega alla società e al presidente”.

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