Dopo la prima partita di campionato, facciamo il punto con coach Davide Mazzanti, il coach dell’Imoco Volley premiato sabato (vedi foto) quale miglior coach di A1 nel 2015/16, fornisce spunti e annotazioni importanti di una sorta di “rivoluzione culturale” pallavolistica nella gestione dei cambi e della rosa a disposizione di cui si sono intravisti i primi segnali nel match al Palaverde con Scandicci.
“Sabato abbiamo giocato la prima partita e abbiamo già delineato con chiarezza l’idea che ho quest’anno nella gestione della squadra a disposizione, che è profondamente diversa rispetto allo scorso anno: ho a disposizione nella rosa di questa stagione tante opzioni e tante opportunità, e lo si è visto con i numerosi cambi che ho effettuato in ogni set, una novità rispetto allo scorso anno. Abbiamo il talento e le possibilità per poter inserire giocatrici in determinati momenti del match a seconda delle differenti “skills” individuali e dell’andamento della partita. I cambi sono delle opportunità di mettere pressione sulle avversarie, ma non solo in situazioni di svantaggio come è la normalità, invece in questo caso i cambi possono servire anche per incrementare un vantaggio, per cambiare ritmo alla partita, oltre che per recuperare un gap.
La cultura del “posto fisso” e del considerare un “fallimento” la sostituzione, cosa che fa parte della consuetudine nel nostro mondo, va messa da parte.
Un cambio non è un giudizio negativo, ma un’opportunità in più per la squadra, se tutta la rosa si metterà in testa questo ed entrerà nella giusta lunghezza d’onda i risultati con questo gruppo saranno ottimali. Non è facile, lo so, è un approccio diverso, ma stiamo lavorando in questo senso non solo in partita, ma anche negli allenamenti quotidiani. Se ciascuna metabolizzerà questo nuovo approccio potremo migliorare di molto ed esprimere tutto il potenziale a disposizione che è grande.”
Anche sul piano del lavoro in palestra tu con il tuo gruppo di lavoro state impostando un programma a 360° sia a livello singolo che di squadra: “Abbiamo giocatrici dalle caratteristiche diverse, giovani, veterane, atlete nella piena maturità e grazie a novità tecnologiche e a un grande lavoro di équipe tra staff tecnico, preparatore e staff medico-fisioterapico, abbiamo la possibilità di tenere sotto controllo ogni particolare e sviluppare carichi di lavoro differenziati, sia sul piano tecnico che fisico. Teniamo monitorate ogni giorno tutte le atlete e forniamo loro tramite la tecnologia un quadro completo del lavoro, singolo e di squadra. Anche qui cerchiamo di innovare e di essere sempre più alla ricerca del particolare che puo’ fare la differenza.”
Dopo la prima partita con Scandicci e l’imminente trasferta di domenica a Firenze a che punto vedi la tua squadra? “Sabato nella prima alcune cose hanno funzionato bene, altre come ad esempio la battuta tattica non sono state gestite come volevamo, e su questo come su altri espetti dobbiamo lavorare molto, fissando concetti precisi e seguendoli in gara. Comunque il gruppo è molto reattivo, stiamo lavorando bene e già domenica con Il Bisonte conto di vedere miglioramenti in campo.”