Oggi si è tenuto a Roma il Consiglio Federale della FIPAV il quale, tra gli altri argomenti trattati, ha assunto una serie di decisioni riguardanti la Serie A Femminile, tra cui: allargamento, con successiva divisione in due gironi, del Campionato di Serie A2 e abbassamento del tetto massimo di giocatrici straniere schierabili in campo per le prossime stagioni. Su questi temi i Club di Serie A, rappresentati dal Vice Presidente di Lega Massimo Boselli Botturi, presente in Consiglio Federale, hanno dichiarato la loro assoluta contrarietà, depositando agli atti dello stesso Consiglio un ampio e argomentato documento.
Il Presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile Mauro Fabris ha dichiarato: “Il Consiglio Federale, oggi, ha preso gravi decisioni, introducendo anche dubbie modifiche alle norme vigenti, ad esempio per quanto riguarda l’indizione del prossimo Campionato, che non possono essere condivise dai Club di Serie A. Siamo contrari alla decisione riguardante l’aumento della Serie A2, a partire dalla stagione 2017/2018, a 20 squadre suddivise in due gironi, perché dopo un duro processo di risanamento e rilancio (cessati i casi di ritiri e cattive gestioni, introduzione dei campi rosa in tutti i palazzetti, passaggi televisivi su Rai Sport sino alla stagione 2014/15, finale di Coppa Italia all’interno della Final Four di Coppa Italia Serie A1, possibilità di trasmettere tutte le gare sulla web tv di Lega e strumenti di supporto nella comunicazione dei Club), la Serie A2 aveva finalmente trovato una propria trasparente stabilità e visibilità, nonché una rappresentanza nazionale. Inoltre, l’esperienza passata dice che gli esperimenti di un Campionato allargato o diviso in due raggruppamenti sono falliti, non attraggono investitori a livello nazionale e non segnano la differenza con la Serie B. Oggi abbiamo una Serie A2 equilibrata e rappresentativa dell’intero territorio nazionale, come dimostra il fatto che, nella passata stagione, sulle 14 squadre partecipanti, ben 6 provenivano dal centro/sud Italia, mentre nella stagione 2016/17 saranno presenti ben 11 regioni italiane. Pretendere di inserire, già dal prossimo Campionato di Serie B1, la possibilità che altre sei squadre possano entrare in Serie A2 dalla stagione 2017/18, unicamente per aumentare le promozioni dalla Serie B1, significa ovviamente svilire il lavoro svolto, abbassare la qualità della Serie A2, per cui dovranno essere trovate e immesse circa ottanta nuove atlete, allontanando sponsor importanti alla ricerca di una visibilità nazionale”.
“Siamo inoltre contrari alla modifica della norma che riguarda il progressivo abbassamento del tetto massimo di giocatrici straniere in campo, sino a ridurle a tre per la stagione 2017/18 con divieto a schierare più di due atlete provenienti dalla stessa federazione, almeno fintantoché durerà l’esperienza in A1 del Club Italia. Lo scopo del Club Italia era ed è quello di far maturare e crescere i nuovi talenti italiani. Obiettivo raggiunto proprio grazie allo straordinario livello tecnico ed agonistico della nostra Serie A1, come più volte lo stesso C.T. della Nazionale Bonitta ha riconosciuto, e come dimostra il risultato della nazionale italiana, qualificatasi alle Olimpiadi. Ci saremmo allora aspettati -continua Fabris-, che nel momento in cui la Federazione decide di continuare anche oltre l’anno pre-olimpico, diversamente da quanto essa aveva previsto, l’esperimento, unico al mondo, del Club Italia in A1, esperienza positiva e sostenuta dai Club, la Federazione confermasse la sospensione della norma sulla progressiva riduzione delle atlete straniere in campo, come accaduto nella stagione appena conclusa”.
“Non si capisce, dunque, perché la FIPAV voglia cambiare una formula rivelatasi vincente, per la Federazione stessa e per i Club che, oggi, stanno inserendo molte delle giocatrici del Club Italia nei loro roster per la prossima stagione, condannando le Società che hanno investito per innalzare la loro competitività, sia a livello nazionale come nelle competizioni europee a cui hanno deciso di partecipare, ad abbassare il loro tasso tecnico, a danno dei ritorni di risultato attesi dagli investitori e del riacquisito prestigio dei Club italiani in ambito internazionale, come dimostrano i successi della Pomì Casalmaggiore, campionessa d’Europa in carica, o il secondo posto della Unendo Yamamay Busto Arsizio conquistato nella Final Four di Champions League 2014/2015. In ogni caso tale arbitraria decisione della Federazione, nella sua applicazione, comporterà un ovvio abbassamento del livello tecnico-agonistico dei nostri Campionati, dove possiamo oggi ammirare e confrontarci con straordinarie campionesse provenienti da tutto il mondo, tutto ciò proprio a scapito di quello sviluppo delle nuove leve nazionali che, solo in un Campionato d’eccellenza, trovano i molteplici motivi della loro crescita. Nelle prossime settimane –conclude Fabris- si riunirà l’Assemblea dei Club, i quali avevano già manifestato la loro contrarietà a tali scelte, per assumere le necessarie decisioni a tutela del lavoro e dei positivi risultati raggiunti in questi anni, che tanti sacrifici e impegno hanno comportato”.