Despar Perugia: sconfitta nello scontro al vertice contro Pesaro
Autore: Lega Volley Femminile
6 Febbraio 2008

DESPAR PERUGIA – SCAVOLINI PESARO = 0-3

Parziali: 19-25, 22-25, 25-27.

PERUGIA: Francia 15, Del Core 13, Pachale 11, Gioli 6, Crisanti 5, Marinova, Arcangeli (L), Grbac 1, Sacco.

N.E. – Decordi, Pavlović, Artmenko.

Allenatori Emanuele Sbano e Mauro Chiappafreddo.

PESARO: Guiggi 14, Tavares De Castro 12, Costagrande 10, Steinbrecher 10, Fürst 8, Ferretti 2, Wijnhoven (L), Garzaro, Lunghi.

N.E. – Brussa, Lazcano, Castiglione.

Allenatori Angelo Anibal Vercesi e Riccardo Marchesi.

NOTE – Spettatori 2100.

Durata dei set: 23’, 26’, 30’.

Arbitri: Nico Castagna (BA) e Matteo Cipolla (PA).

DESPAR (b.s. 5, v. 2, muri 5, errori 16).

SCAVOLINI (b.s. 6, v. 4, muri 11, errori 9).

PERUGIA – Non si concretizza la volontà di vendetta della Despar Perugia che, dopo aver perso all’andata, viene superata anche al ritorno.

Lo scontro al vertice disputato al Pala-Evangelisti è stato contornato da una cornice di pubblico eccezionale, a dimostrazione che negli incontri di cartello gli sportivi non mancano mai.

Il clan biancorosso non è più la bestia nera della Scavolini Pesaro, anzi, gioca la peggior partita della stagione ed esce sconfitta per tre a zero, erano anni che non accadeva.

Le marchigiane dimostrano di meritare la prima posizione e lo fanno manifestando convinzione nei propri mezzi, oltre ad una strepitosa Ferretti in regia.

Dopo un periodo di banchetti sfrenati, arriva la dieta per il sestetto umbro, saltare il pasto significa essere arretrate adesso al terzo posto della classifica.

Alla vigilia il compito non si presentava proibitivo, d’altra parte nella storia recente degli scontri diretti, le padrone di casa vantavano un ruolino record, otto vittorie su nove confronti.

Numeri incredibili per le ragazze del presidente Carlo Iacone che contro le marchigiane avevano sempre trovato la strada in discesa, ma stavolta la musica è stata ben diversa.

Detto che Perugia-Pesaro era qualcosa di più di una semplice partita, si fa presto ad analizzare il confronto.

La vittoria ospite nel big-match è frutto di una prova corale dove il muro si è particolarmente distinto, limitando il potenziale d’attacco biancorosso.

Tra le prestazioni ospiti degne di rilievo, quella della centrale Martina Guiggi che è stata in grado di incidere per quattordici volte nella retroguardia avversaria.

Tra le padrone di casa bene la schiacciatrice tedesca Hanka Pachale che ha sostenuto spesso la squadra nei momenti difficili.

Primo set subito sbilanciato, Perugia va avanti sfruttando l’attacco di Pachale e Del Core ma subito dopo viene ripresa per colpa dei propri errori (7-8), è la battuta ospite a fare i danni maggiori rompendo il ritmo alle campionesse d’Italia (11-16), dopo il secondo time out tecnico il gap diventa tremendo grazie alla Tavares De Castro (13-21), Francia è chiamata in causa spesso ma non riesce a far ripartire le biancorosse, nemmeno l’ingresso della Grbac in regia serve a molto, la Scavolini sigla il vantaggio sull’ennesimo errore, stavolta di palleggio.

La partenza del secondo parziale è equilibrata, sono ancora Pachale e Tavares De Castro le più prolifiche in attacco (8-6), Pesaro si rende pericolosa con Steinbrecher che propizia il cambio di marcia (13-16), dalla parte opposta è la sola Del Core ad avere continuità (17-21), la Despar fallisce l’occasione per far sentire il fiato sul collo alle avversarie e gli sforzi fatti da Marinova per organizzare la manovra si rivelano vani.

Nel terzo set le biancorosse ritrovano la cattiveria e la concentrazione ma prima Steinbrecher e poi Costagrande placano le ire locali (6-8), è la coppia Crisanti – Del Core a spronare le compagne avviando una fase di continui sorpassi (15-16), si prova a cambiare regia chiedendo a Grbac di provare altri schemi (20-21), Perugia mette il naso avanti sul 22-21 ma succede di tutto, due muri di Guiggi portano al doppio match-point 22-24, vengono annullati e Perugia ha pure la possibilità di andare avanti, ma tre contestatissime decisioni arbitri consecutive gli negano la gioia.

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