Non si sono fatte attendere le reazioni all’esclusione di Valentina Diouf dal gruppo delle azzurre che parteciperanno alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Sabato 23 luglio, a parziale modifica della convocazione di cinque giorni prima, il commissario tecnico della Nazionale Marco Bonitta ha deciso di sostituire l’opposta con Alessia Gennari. Giuseppe Pirola, presidente della Unendo Yamamay Busto Arsizio, la squadra di cui Valentina difenderà i colori nel prossimo Campionato di Serie A1, è stato il primo a mettere in dubbio pubblicamente la modalità con cui il ct ha comunicato all’atleta la propria decisione: “Immagino lo stato d’animo della nostra giocatrice, che era già stata ufficializzata nel gruppo e che a pochi giorni dalla partenza vede svanire il sogno di partecipare alle Olimpiadi – ha affermato il numero uno bustocco -. Non entro nel merito tecnico della questione, ma sono sicuro che la decisione e la comunicazione alla ragazza potevano essere gestite in maniera più oculata. Bisognerà avere più riguardo in futuro nei confronti di atlete e club. In ogni caso Valentina Diouf avrà l’occasione di dimostrare tutto il suo valore qui al Palayamamay: c’è una società che crede ciecamente in lei ed è convinta che la prossima stagione sarà spettacolare. Saremo noi la nazionale di Valentina!”.
Anche la Pomì Casalmaggiore, società Campione d’Europa, ha voluto esternare il proprio disappunto per la gestione della vicenda, affidando la propria opinione alla bacheca della pagina ufficiale di Facebook: “CON UN SMS VALENTINA DIOUF VIENE SCARICATA DALLA NAZIONALE – si legge -. In un qualsiasi Club questo non succederebbe o perlomeno, se succedesse, verrebbero presi gravi provvedimenti. Il rispetto delle Atlete e di tutti i componenti dello Staff Tecnico è il primo requisito con il quale si misura la dirigenza di un Club”.
Dunque sta nel trattamento riservato a una delle giocatrici più rappresentative del movimento la causa del diffuso sconcerto per quanto è accaduto, come sottolinea anche Mauro Fabris, presidente della Lega Pallavolo Serie A Femminile: “Non discuto la scelta tecnica – anche se non è reato avere opinioni diverse -, ma è la gestione complessiva della vicenda che proprio risulta intollerabile. L’allenatore fa le scelte che a lui competono, parleranno i risultati, ma la Federazione ha la gestione complessiva di simili vicende e dunque dovrebbe tutelare meglio il patrimonio costituito dalle nostre campionesse, considerato come simili vicende, se gestite male, si ripercuotano pesantemente sulle atlete e conseguentemente sui loro Club, ma anche sull’intero movimento che ha dato una brutta immagine di se. Quel che è successo negli ultimi giorni non fa che confermare come la Lega abbia avuto ragione a chiedere, da anni, un radicale cambio nel rapporto tra la Nazionale, le atlete e le Società. Da anni chiediamo l’istituzione di un gruppo di contatto e di lavoro – che è persino previsto dalla Convenzione tra Lega e Federazione! – ma da anni, non per colpa nostra, ciò non si realizza. Vediamo se ora, per il futuro, questa brutta storia riuscirà a migliorare la situazione. A Valentina tutti noi diciamo, come ha ricordato il suo Presidente Giuseppe Pirola, che il prossimo Campionato di Serie A1 sarà la tua Olimpiade. Sono convinto che per i tifosi e noi tutti non sia cambiato nulla, anzi: sei, come persona prima ancora che come campionessa, un simbolo della pallavolo femminile, in Italia e nel mondo!”