La Nuvolí AltaFratte Padova torna ad affrontare un’avversaria di livello come la Tecnoteam Albese Volley Como in quella che per la neo promossa padovana è la penultima sfida relativa al girone d’andata. Coach Rondinelli prova a mischiare le carte nel tentativo di trovare la giusta quadra per un team che dà molto in difesa ma che paga lo scotto della categoria in attacco, dentro Nardelli per Trampus e Wabersich per Cicolini.
L’inizio dà ragione al tecnico astigiano e la Nuvolí AltaFratte Padova allunga 1-4, segnale positivo rispetto magari agli altri inizi “tranquilli” delle padovane, ma è solo un fuoco di paglia, la Tecnoteam si mette ad inseguire e supera 15-13, dal momento del sorpasso le comasche non si voltano più e portano a casa il primo set 25-19 forti delle prove di Bulaich e Veneriano in attacco e Meli a muro, per la Nuvolí AltaFratte Padova ci provano una difesa coriacea più Nardelli, Volpin e Wabersich ma la difficoltà dell’attacco e il muro comasco la condannano all’1-0;
Nella seconda frazione manca l’inizio forte della Nuvolí AltaFratte Padova e questo fa il gioco della Tecnoteam che pian pianino allunga il gap con la formazione padovana, coach Rondinelli blocca il gioco sul 10-6 ma questo porta Padova solo ad un provvisorio 15-13, poi anche stavolta la squadra di casa si porta a distanza di sicurezza e chiude 25-16. La serba Zatkovic e l’italiana Longobardi sono le assolute protagoniste in attacco in un fondamentale comasco che non regala nulla in termini di errori. La Nuvolí AltaFratte Padova in attacco è Nardelli-dipendente e anch’essa regala pochissimo, a far pagare dazio è sempre la troppa leggerezza delle punte a disposizione di Bortolot;
Terzo set e coach Rondinelli inserisce Trampus per Nardelli, ottimo 1-4 padovano quando però il venticinquesimo punto è ancora troppo lontano, la Tecnoteam non trema e comincia la sua lenta e progressiva rincorsa che la porta avanti 10-6 nel momento in cui lo stesso coach Rondinelli blocca il gioco. I trenta secondi rallentano la fuga delle padrone di casa (10-8) ma quando in seguito Longobardi, Meli e Zatkovic decidono di mettere fine al match per la Nuvolí AltaFratte Padova è ancora vita dura nonostante una ottima Trampus, coach Rondinelli stoppa sul 17-10 ma ormai la Tecnoteam sta già mandando in onda i titoli di coda ed il finale 25-19 assegna i tre punti alle lombarde.
L’ultima trasferta della Nuvolí AltaFratte Padova mostra qualche segnale incoraggiante, la squadra non soffre più la partenza lanciata delle avversarie, e conferma poi la grande attitudine difensiva delle padovane con Masiero e Bortolot che rischiano pure la faccia (proprio in senso fisico) nel tentativo di difendere le bordate avversarie. Di contro però il match mette ancora a nudo la fragilità dell’attacco della Nuvolí AltaFratte Padova nella quale coach Rondinelli prova nuove soluzioni trovando pure buone risposte da Nardelli, Wabersich e Trampus ma mai con una prova corale d’insieme e questo facilita l’avversaria.
Adesso per la Nuvolí AltaFratte Padova si tratterà di chiudere il girone d’andata giovedì 23 novembre a Trebaseleghe (fischio d’inizio ore 20:30) quando a rendere visita alle padovane ci sarà il fanalino di coda Sirdeco Volley Pescara, un’occasione importante per provare a cancellare lo zero nella casella delle vittorie stagionali.
(foto LVF)
Vincenzo Rondinelli:
“Rispetto ad inizio campionato soffriamo meno l’inizio dei set e diamo l’impressione di potercela giocare, poi però al primo allungo dell’avversaria ci sciogliamo come neve al sole, basta che non ci entrino un paio di cambi palla e da quel momento lasciamo campo libero. In attacco poi le cose stanno migliorando ma manca ancora il gioco d’insieme e questo ci penalizza, due cose, restare nel set nonostante un piccolo gap e gioco collettivo sul quale dovremo continuare a lavorare cancellando quella mancanza di fiducia che ovviamente ti arriva addosso dopo otto sconfitte stagionali. Oggi in difesa abbiamo fatto bene ma solo a tratti, abbiamo recuperato palloni importanti ma anche lasciato cadere pallette che possono cadere solo se fatte bene e mai devono farlo con sei giocatrici ferme sul posto ad osservare la palla, i punti presi in questo modo finiscono con l’essere delle proprie sberle prese in faccia e ci fanno malissimo”