Millenium sfida la corazzata pesarese dai nomi importanti, la società: «giochiamocela con tutti a viso aperto, alla squadra chiediamo di crederci».
Un ruolino di marcia da vero panzer, si potrebbe riassumere così la prima parte della stagione della capolista Pesaro, una squadra costruita certamente per vincere il campionato. Tanti grandi nomi e nessun punto debole apparente: quindici set vinti, uno perso, solo 314 punti subiti, miglior quoziente set e punti del girone. Una mission impossible?
Nell’ultima giornata anche la forte Trento, altra corazzata del girone, si è dovuta arrendere 3-0, e forse sembrava l’unica squadra insieme a Filottrano a poter dare filo da torcere alle pesaresi, almeno sulla carta. Ma ogni partita va giocata, e lo sanno bene Viganò e compagne, che vogliono scendere sul mar Adriatico per giocarsela fino in fondo, per provarci da matricola terribile, per mantenere questa splendida media di 2 punti a partita che Millenium ha collezionato nelle prime 5 gare della stagione.
Nelle fila pesaresi al centro troviamo Rossella Olivotto, ex Pesaro A1, Montichiari A1, Casalmaggiore A2 e A1, insieme a Federica Mastrodicasa ex San Casciano A1 e A1, Giaveno A2 e Loreto A2. Fra le schiacciatrici spiccano i nomi di Alice Degradi classe 1996 ma con già alle spalle 3 anni a Busto A1 e 2 a Pavia A1, alla quale si affianca l’esperienza di Alice Santini, al decimo anno fra A1 e A2, e quella dell’opposta greca Elena Kiosi, da 15 anni in nazionale greca e alla terza esperienza nella A2 italiana (Filottrano, Olbia). A palleggiare c’è Isabella Di Iulio, ma anche il libero è un atleta che non ha bisogno di presentazioni, quale è Alessia Ghilardi, classe 1979 e una stagione a Montichiari A1 (2014-2015).
«Non parliamo di missione impossibile, parliamo di una sfida difficile come ce ne sono tante quest’anno – fa sapere la società bresciana – sarebbe un errore gravissimo partite già battuti. Noi possiamo dare fastidio a tante formazioni e andiamo a Pesaro con l’obiettivo di fare punti, di farci valere. Poi se il campo dirà diversamente plaudiremo un avversario di caratura superiore. Dobbiamo giocarcela con la serenità di chi non ha nulla da perdere».