Europea 92 Isernia: braccino corto, la vittoria è di Corridonia
Autore: Lega Volley Femminile
13 Aprile 2006

L’Uovo di Pasqua, in casa dell’Europea 92, è di quelli “particolari”. All’apertura della confezione, il cioccolato esterno è di quelli dolci, oltre ogni attesa. Poi, però, la sorpresa all’interno finisce col lasciare l’amaro in bocca in chi aveva pregustato ben altri scenari.
Sta tutto in questa metafora il senso del confronto infrasettimanale, valevole per la ventisettesima giornata della Findomestic Volley Cup di Serie A2, tra l’Isernia ed il Corridonia.
Quando le “europee” erano vicine al traguardo di un’intera stagione (conquistando un successo da tre punti sulle marchigiane le pentre avrebbero centrato matematicamente la salvezza), eccole cadere in preda ad una sorta di sortilegio, che ne minava le certezze offensive e finiva col far rientrare in partita le marchigiane, scese in Molise pronte a mettere in campo orgoglio, testa e convinzione, oltre che tecnica.
Eppure. Eppure nei primi due parziali si era assistito ad una sinfonia delle padroni di casa, abili a intessere manovre ariose e a mandare, spesse volte, su tutte le furie un trainer navigato quale Gianni Volpicella, pronto ad incenerire le sue con occhiatacce da brividi per ogni errore.
Né, tanto meno, Montemurro, tecnico materano dell’Europea 92, è da meno. Durante i suoi time-out, più di una volta l’allenatore lucano ha cercato di spronare le sue, cercando di instillare in loro quei famosi “occhi di tigre”, per anni cavallo di battaglia di Julio Velasco.
Dirà al termine l’ex Santeramo, lanciando un piccolo grande campanello d’allarme: «Ci sono mancati, come un po’ di tempo a questa parte, la grinta e la voglia di lottare su ogni palloni, quelle qualità morali, insomma, che ci hanno permesso di essere dove siamo. Vedo un’aria strana: forse qualcuno pensa di essere già salvo. Non è vero, non è assolutamente così. Come ho detto e ripetuto più di una volta, non esiste la certezza matematica di quest’obiettivo e, in tal senso, per conquistarlo, occorre ancora macinare punti, soprattutto dopo la gara di stasera. Come farlo? Conosco un unico modo, tornare ad essere umili e volenterosi come in passato, sin dal prossimo impegno utile».
Montemurro, peraltro, affronta anche la questione arbitrale, glissando in maniera signorile sull’argomento. Il primo arbitro del confronto, il bolognese Savino, ha preso più di qualche decisione dubbia, in particolare sul 23 pari del terzo set e su una gestione dei palleggi apparsa ai più paradossale, ma il trainer materano stoppa sul nascere qualsiasi polemica: «Sì, è vero, molti episodi sono discutibili, ma dobbiamo guardare prima di tutto in casa nostra».
E, analizzando ulteriormente la prestazione, eccolo aggiungere: «Certo, la stanchezza e il viaggio da Aragona di domenica si son fatti sentire. Abbiamo accusato un po’ il colpo, ma è proprio in momenti come questi che bisogna ripartire con più decisione».
LA CRONACA – Un pubblico festoso e rumoroso accoglie l’ingresso in campo delle due squadre. Sia i supporters isernini che i fedelissimi maceratesi sanno bene che questa sarà una gara fondamentale. E, infatti, accompagnano con cori ed applausi ogni azione delle  proprie beniamine. L’avvio è all’insegna dell’equilibrio. Zamponi e Callegaro cercano di giostrare al meglio le proprie attaccanti. L’ex Rivergaro cerca di mettere in moto sin da subito le sue brasiliane (sarà un tema ricorrente nella serata), la regista marchigiana, invece, prova a centellinare Sokolova arpeggiando il proprio gioco più sulle bande, con ottime risposte da Zanolla e Sansonna, e sui centrali (Palazzini in fast e Vanni di primo tempo si fanno sentire).
Il muro isernino prende a stritolare le iniziative ospiti e, subito dopo il primo time-out tecnico, comincia a salire di livello anche Sokolova. Le pentre guadagnano tre punti di vantaggio alla seconda sospensione imposta dal regolamento (16-13). Corridonia ha problemi in ricezione con Banchieri e (soprattutto) Cibele. Le europee ne approfittano, anche se il punteggio fa un po’ fisarmonica, e sprintano chiudendo 25-21.
Il secondo parziale è il capolavoro di Stefania Sansonna. L’attaccante pugliese chiude con l’88% di positività a rete su otto colpi ed un muro su fast di Busso che fa rimbombare di  gioia l’impianto di Via Giovanni XXIII. Il tutto nell’ambito di una rimonta, all’insegna di quel carattere tante volte dimostrato dalle isernine in casa loro. Il turno finale al servizio di Giulia Genangeli apre così le porte per il 2-0. Aria di festa, di vicinanza alla meta.
Un clima simile, peraltro, è favorito dall’avvio di terzo parziale. Corridonia è come piegata sulle ginocchia.  Isernia si appoggia a Sokolova e la bulgara non tradisce. Nell’altro campo, amnesie difensive e in ricezione minano le certezze di Callegaro e socie. 8-4, poi 16-13 sembrano le tappe di una corsa diretta in Paradiso. Così non è, pero, perché le ospiti tirano fuori tutto il carattere e si portano 23-22. L’Europea 92 trova la parità a 23. Poi, l’episodio tanto discusso (un secondo tocco in difesa poco “ortodosso”). Quindi, il punto del set ospite.
2-1. E sono le molisane ora a sedersi. Corridonia strappa subito, Montemurro decide di far rifiatare, per un po’ in panca, una Sokolova in debito d’ossigeno, quindi prova a cambiar manico (dentro Peluso per Zamponi). Le ospiti però serrano il muro, chiudono la difesa e fanno loro il parziale con ben sette punti di scarto.
Tie-break. Il nono di stagione. Le europee lo iniziano alla grande, come avendo accantonato i fantasmi precedenti. Dalle ali i martelli, Sansonna in primis (oltre al 55% in attacco, la pugliese sarà protagonista di difese e recuperi ai limiti dell’impossibile), ma anche Zanolla si fanno sentire, Sokolova chiude a doppia mandata dietro e i risultati si vedono. Vanni e Palazzini sono più pungenti. 5-2, poi 10-5, quindi 12-8.
Festa? Assolutamente no. Corridonia dà vita ad una rimonta che ha dell’incredibile. 7-1, Isernia sulle ginocchia e incapace di passare in attacco, forse presa da un endemico timore, con i titoli di coda a scorrere sulla festa grande nel clan ospite.
Mentre, in casa Isernia, via alla riflessione, ai calcoli, alle considerazioni sul calendario di questa o quella rivale per la salvezza, col pensiero rivolto ai rimanenti tre impegni di stagione con il crocevia rappresentato dal confronto interno col Cremona.
PASQUETTA NELLE MARCHE – Senza tregua il calendario di A2. Già lunedì prossimo, infatti, le europee torneranno in campo, ancora contro una marchigiana. Stavolta in esterna, a Castelfidardo, per affrontare una Marche Metalli desiderosa di riscatto dopo la sconfitta nel derby col Civitanova. Le gialloblù di Salvagni sono in lotta per la seconda piazza e memori dell’insuccesso patito, all’andata, in Molise. In altri termini, un’altra gara sul filo per le celesti-blu.

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