Europea 92 Isernia: la cronaca della vittoria su Arzano
Autore: Lega Volley Femminile
15 Aprile 2007


L’Europea 92 riprende appieno la marcia e, dopo il convincente successo sul Sassuolo, si regala una partita tutta sostanza e fa suo il (quasi) derby con le cugine dell’Original Marines Arzano. La sfida, come un po’ tutte le contese dal sapore campanilistico ha in sé sale e pepe a volontà, a volte forse in quantità esagerata, soprattutto sul versante campano.
Dalla cittadina partenopea, infatti, giunge in Molise un largo seguito di tifosi, i cui cori ed i cui incitamenti alle marines vengono subito sommersi dalla verve, dai colori e dalla passione degli aficionados delle europee. I supporters blufucsia sono un vero e proprio settimo elemento in campo e vengono trasportati con mano dalle proprie beniamine a vivere intensamente il match, grazie allo splendido lavoro in difesa, sul contrattacco e, in primis, con la battuta delle pentre.
Che, partita dopo partita, fanno emergere con forza il proprio carattere e le loro indubbie qualità tecniche. Da squadra timorosa e paralizzata dagli interrogativi, l’attuale Europea 92 appare roccaforte inespugnabile (soprattutto in casa), fortezza in grado di conciliare, al tempo stesso, doti pallavolistiche e morali.
E buona parte del merito va a Mauro Fresa, il trainer ravennate subentrato in corso d’opera, capace di portare aria nuova nell’ambiente e di cementare vieppiù il gruppo, nonostante qualche episodio sfortunato di troppo (in primis, l’infortunio ad Elisa Zamponi presente, nella serata del capoluogo, in tribuna e cercata da tutte le compagne al termine del match per un abbraccio segno di una coesione più salda di qualsiasi considerazione di carattere tecnico o tattico).
L’avvio è da cardiopalma. Di là Giribaldi sorprende tutti con uno starting six senza Pinese né la laterale serba, ma di formazione pallavolistica russa, Marlijukic (qualcuno al termine, nel clan ospite, si porrà diversi interrogativi su di una simile decisione). Di qua Fresa conferma sestetto e posizioni di partenza delle pentre.
Che spingono subito forte sull’acceleratore sfruttando gli evidenti problemi di Stanga nella gestione del gioco (la palleggiatrice, ammirata quest’estate con la canotta dell’Europea 92 nel tour di beach volley 4×4, appare quasi in preda ad una crisi esistenziale). Né l’altra ex di serata, la centrale maceratese Maura Palazzini, riesce a brillare di luce propria, risentendo forse troppo l’emozione di fronte ad un Palasport, suo luogo quotidiano di lavoro per due stagioni consecutive.
Fresa alla vigilia aveva indicato nel servizio un’arma tattica fondamentale e le sue l’ascoltano appieno. Battute ficcanti su Fanella in primis e, finché è in campo, su Roani, ricezione ospite in tilt, palla scontata su Nagy (l’opposta magiara attaccherà il 44% della distribuzione complessiva!). L’ungherese è ben studiata e contenuta dalle isernine. Fallosa come non mai (sette errori gratuiti e quattro murate subite), ci mette del suo nella “non partita” delle compagne.
L’Europea 92 va subito 5-1, Giribaldi decide di chiamare prontamente time-out. Moncada distribuisce col bilancino, Wiegers picchia come un fabbro, Arimattei fa capire perché ha giocato per la finale scudetto appena un anno fa e perché tanto il patron delle arzanesi Vincenzo Russiello l’ha sempre inseguita, Zanolla è da cineteca su palla tesa, Wagner e Grando, allorché innescate su primo tempo o su combinazione, fanno rimbombare il pallone sul mondoflex e dietro la saracinesca è sempre chiusa da un fenomenale stopper come Marzia Golinelli.
Giribaldi si aggrappa alla panchina. Dentro, in successione, prima Pinese a riportare fosforo e poi Marlijukic all’ennesimo errore di Roani.
Isernia, però, va di conserva e nonostante un minibreak ospite favorito dal turno al servizio di Romanò fa suo il parziale (25-15).
Spronate dal proprio tecnico, le arzanesi provano a reagire nel secondo set. E, almeno inizialmente, pare esserci equilibrio. Un turno al servizio di Wagner (con un ace che “pela” letteralmente l’incrocio delle righe), qualche imprecisione di Pinese ed un’Europea 92 con la marcia innestata fanno poi il vuoto. Sul 21-17 pare già aprirsi il sipario sulla terza frazione. Così non è perché Arzano, sulla scorta del lavoro di Nagy e Marlijukic, rientra. Isernia ha due set point sul 24-22. Fresa prova ad alzare il muro con Spataro per Moncada (unico cambio di tutto il match), le marines vanno a meno uno, ma le europee sfruttano l’occasione successiva e si portano sul 2-0.
Le forze delle partenopee si esauriscono qui. La lucidità comincia a venir meno (Pinese e Marlijukic sono protagoniste più o meno dirette di un incrocio mancato salvato in corner da Fanella, che rimanda di là la palla in bagher) ed allora il nervosismo, durante il terzo set, prende il sopravvento.
Ma non c’è distrazione che tenga. L’Europea 92 è sul pezzo e come sabato scorso è ancora Wiegers a decretare la parola fine sul confronto con un muro. Stavolta, dopo aver stoppato la Turlea, nella sua personalissima collezione di scalpi l’attaccante olandese inserisce quello di Mariann Nagy.
Le isernine al settimo cielo festeggiano. A qualcuno, tra i numerosi arzanesi a seguito, quelle scene di esultanza paiono un affronto da cancellare dall’album dei ricordi. Prontamente, però, le sue intenzioni vendicative vengono fermate dagli stessi dirigenti e dallo staff del sodalizio ospite, oltre che dall’intervento dell’entourage blufucsia.
Ma è un episodio. Perché il centro dell’evento è sulle pallavoliste pentre, ora risalite al quartultimo posto seppur in coabitazione, in attesa dei confronti di Pallavolo Roma, Reggio Emilia e Castellana Grotte, nonché su Giribaldi (che mastica amaro per la prima sconfitta patita in gare ufficiale contro Isernia), sulle altre due ex giallorosse Nagy e Fanella (in particolare, l’ungherese pericolo pubblico numero uno fugge veloce verso gli spogliatoi seguita a ruota dall’universale capitolina) e su Pinese (costretta, a distanza di un anno e mezzo, a lasciare – sconsolatamente – l’impianto pentro ancora a capo chino).
Domenica prossima il campionato rimarrà fermo in concomitanza con la Final Four di Coppa Italia, ma il successivo mercoledì 25 a Conegliano le isernine si giocano una buona fetta di salvezza. Le pantere del Nord-Est si allertino: quest’Europea 92 non ha la benché minima intenzione di mollare la presa.

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