Europea 92 Isernia: la partita perfetta mette ko Sassuolo
Autore: Lega Volley Femminile
5 Dicembre 2005

Il Sassuolo non aveva sinora mai conosciuto sconfitte?
Bene, non aveva però ancora affrontato, nella sua tana, l’Europea 92 Isernia.
Al Palasport di Via Giovanni XXIII Palazzini e socie regalano una meraviglia di partita ed annichiliscono letteralmente la resistenza delle modenesi.
Emblematica, al termine, la faccia del tecnico delle emiliane, Ettore Guidetti, il cui volto vagava, quasi smarrito, all’interno dell’impianto pentro, con la faccia interrogativa di chi prova a chiedersi il perché, attendendo, invano, risposta..
Ma contro un’Europea 92 versione Fort Apache c’era ben poco da fare per le emiliane.
Una Zamponi lucida e puntuale come non mai in regia (ispirata nel gioco su palla tesa ed ardimentosa, quanto basta, nelle soluzioni offensive), una Zanolla inappuntabile dietro e metronomo in prima linea, una Mäser valchiria dal servizio pungente, una capitan Palazzini caldissima (73% in attacco su 11 palloni giocati!!), una Vanni piovra a muro (cinque block point), una Sokolova inarrestabile (sempre più top scorer di categoria), una Catalano onnipresente dietro ed una Genangeli dalla jump floatting letale: tutti questi, ed altri ancora, sono motivi che spiegano, al meglio, una supremazia nel gioco, nella convinzione e nell’umore.
Se a tutto questo, poi, si aggiunge il fatto che i singoli testa a testa sono stati nettamente vinti dalle isernine e che si sono lasciati spauracchi come Shaposhnikov e Grando, rispettivamente, a quota nove e cinque punti, si può ben comprendere quale felicità sprizzasse dagli occhi del trainer lucano delle pentre, Francesco Montemurro.
«Abbiamo disputato una partita formidabile – sentenzierà al termine – non lasciando loro la minima possibilità di poter reagire e, quando hanno rialzato la testa, siamo stati subito bravi a riprendere in mano le redini del confronto».
LA CRONACA – Un pubblico festante, caloroso e chiassoso accoglie le due squadre in campo al momento degli starting six.
Isernia parte bene, anche se, in avvio, subisce un po’ troppo l’iniziativa della Grando (ma sarà un fuoco di paglia, l’ex Santeramo si spegnerà, lentamente, nel corso del match). Zamponi prende a far girare tutta la squadra. Le bande ed i centri (in particolare Palazzini) passano con regolarità, Sokolova, come d’abitudine, picchia forte, aprendo vistose falle dall’altra parte.
Guidetti se ne accorge ed esaurisce i time-out a sua disposizione nel primo parziale già a quota quattordici per Isernia.
Nulla da fare, di qua Beccaria e Shaposhnikov vengono fotografate con regolarità, Pinese si smarrisce nei meandri di una ricezione contorta e di servizi non all’altezza della sua fama.
Di là Zamponi gioca a fare la consumata driver di una Ferrari. Ora un pallone qui, ora uno là, mentre Sokolova tira fuori dalla faretra personale frecce velenosissime.
Il primo set finisce 25-18 e in casa Sassuolo inizia a scendere la sera.
Secondo parziale e le parole di Guidetti evidentemente devono far bene alle emiliane.
Che sono 3 alla prima sospensione tecnica (5-8), ma che vengono recuperate con un controparziale di 11-7 favorito di un turno al servizio della Mäser.
Si entra ai 20 punti in parità. Qui un turno al servizio di Genangeli, un pizzico di fortuna che non guasta mai (vero Sokolova?) ed un fallo di seconda linea della Shaposhnikov regalano ad Isernia il 2-0 (25-22).
Il pubblico di casa comincia a sognare. E, infatti, viene condotto per mano dalle proprie beniamine che principiano il terzo parziale alla grande (un attacco di Zanolla fa spellare le mani ai tifosi presenti in tribuna).
Isernia e Sassuolo prendono a giocare al gatto col topo, prima le une sopra di due, poi le altre. Alla fine, però, le pentre, col giusto piglio, chiudono il confronto e quando Vania Sokolova (manco a dirlo!) mette a terra il pallone del 25-20, può iniziare una festa senza freni.
IN CASA DELLA CAPOLISTA – Domenica prossima, per le isernine, un altro match, sulla carta, dal pronostico abbastanza “chiuso”.
Le pentre, infatti, andranno a far visita alla capolista Rebecchi Rivergaro.
Dopo l’esperienza di oggi, però, in casa del sodalizio di Via Veneziale il motto è diventato “mai dire mai”.

 

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