L’
Europea 92 cala il tris e lo fa ai danni di una Sea Urbino galvanizzata dal successo ottenuto, domenica scorsa, a spese del Cremona.
Le ducali, scese in Molise con convinzione e determinazione, hanno però trovato di fronte a loro una squadra altrettanto vogliosa e pronta a lottare, che, pur non giocando la migliore partita stagionale, ha, comunque, portato a casa tre fondamentali punti, che la lanciano al nono posto della graduatoria, a quota 10.
Grande soddisfazione, in tal senso, al termine del match, tra i dirigenti pentri, per i passi avanti di questo periodo.
LA CRONACA – Di fronte ad unn pubblico di rilievo, isernine e marchigiane principiano il confronto a spron battuto, seppur tra vari errori.
Una Zamponi ordinata fa capire subito che questa sarà un’altra serata in cui
Vania Sokolova verrà chiamata ad un gran carico offensivo (al termine, la bulgara attaccherà qualcosa come il 40% della distribuzione di squadra, mettendo a segno 29 punti col 48% di positività a rete).
Isernia e Urbino vanno avanti punto a punto sino all’8-7 del primo tempo tecnico. Poi, un turno al servizio di Zanolla permette alle isernine con (manco a dirlo) l’universale bulgara in prima linea di scavare il break che porta le “europee” al 4 alla seconda sospensione imposta dal regolamento.
Urbino pare non crederci più, benché Capriotti continui ad incitare le sue, ed Isernia spinge ulteriormente sull’acceleratore.
Non sono passati nemmeno diciannove minuti, quando il tabellone segnala 25-14 casa.
Le ospiti provano a reagire, dalla panchina marchigiana provano ad escogitarle di tutte (Kahumoku fuori dalla linea di ricezione con Filippini in campo per Benini, Basciano a sostituire Beconi nei momenti di difficoltà e Cristino in prima linea, allorché c’è da alzare il muro) e qualcosa anche riesce.
Dopo un iniziale abbrivio pro Europea 92 del secondo parziale, la Sea rialza la testa e si produce in un break di 4 (15-11), Isernia si riporta anche a -1 (22-23), ma un Urbino più cinico fa suo il secondo parziale.
Agli spettatori dell’impianto di Via Giovanni XXIII par di vedere una copia dei confronti andati in scena nei turni precedenti.
Più di qualcuno teme un ulteriore tie-break. Ma così non sarà.
Nel terzo set, Montemurro striglia le sue che, infatti, partono forte e si portano 8-5. Urbino rientra grazie ad un muro incisivo e, allora, il tecnico lucano decide di sostituire una Zanolla stremata (in settimana la ferrarese si era allenata pochissimo causa infortunio) con l’altra acciaccata doc: la pugliese Stefania Sansonna.
La conversanese si fa apprezzare immediatamente con il “pezzo forte della casa”: alcune difese spettacolari, che permettono nitide rigiocate.
E, inoltre, passano proprio dalle sue mani i punti che chiudono il terzo set a 19 per le “europee”.
Quarto set. E subito a partire forte è l’Urbino. 8-5 e poi 16-13 i riscontri dei tempi tecnici, che sembrerebbero condurre diretti al tie-break. Le pentre, però, reagiscono con il cuore e l’orgoglio prima ancora che con la tecnica e, trascinate da una super Sokolova, si riportano in linea di galleggiamento a 16, per poi operare il sorpasso (21-19) e, successivamente, approssimarsi alla conclusione della contesa (24-21).
Qui, un po’ di paura e qualche titubanza in ricezione consentono all’Urbino di riprendere fiato (24-23).
Poi, però, quando un’invasione delle urbinati chiude le danze può avere inizio la festa in casa del sodalizio di Via Veneziale.
I marchigiani protestano un po’ (a loro avviso, l’azione dell’ultimo punto era viziata da un fallo di seconda linea della Sokolova, le immagini televisive, però, dimostreranno tutto il contrario), ma la decisione arbitrale è chiara ed inequivocabile.
Sereno, al termine, Montemurro. «Prima di convincerci della possibilità di far nostra questa partita, ci abbiamo messo un po’ di tempo, tutto, però, poi è andata nel migliore dei modi. Certo, occorrerà lavorare ancora un po’ sul gioco, ma, ora, con una classifica più sorridente, riusciremo a farlo con maggiore serenità».
La gara con l’Urbino verrà trasmessa martedì sera, in differita, su TeleRegione.
LA PROSSIMA A ROMA – Adesso, per le isernine, c’è una trasferta, che evoca freschi ricordi di B1: quella a Roma contro la Virtus, ex Casal de’ Pazzi, sestetto contro cui le pentre, lo scorso anno, furono protagoniste di un confronto serratissimo.