Si può perdere quando le tue cifre sono superiori, in ogni fondamentale, al tuo avversario di giornata?
Evidentemente sì, se, nella pallavolo di oggi, bastano un po’ di precipitazione, qualche amnesia, una giornata un po’ in chiaroscuro delle bande (Sansonna e Zanolla non riescono ad essere performanti come dovrebbero, tuttavia, nel caso della brindisina, i problemi alla schiena avevano fatto temere sulla sua presenza sul parquet sino all’ultimo) ed una serie infinita di errori (ben dodici ne conterà al termine il tecnico materano delle pentre, Francesco Montemurro) di una coppia arbitrale nientaffatto all’altezza della situazione.
Il resto, a conti fatti, finisce per essere rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato.
Per un quinto successo consecutivo lì ad un passo. Per una giornata in cui i concomitanti risultati potevano dare ulteriore slancio nella corsa alla salvezza di Palazzini e socie. Per una involuzione che lascia l’amaro in bocca nei vertici del sodalizio di Via Veneziale.
LA CRONACA – C’è anche una cospicua rappresentanza dei supporters della “Fossa del Drago” (il gruppo di aficionados pentri da sempre vicini alle sorti della squadra) a salutare l’ingresso in campo di urbinati ed isernine, al PalaMondolce.
La gara è sul filo dell’equilibrio, sino al primo time-out tecnico. Qui, prima Sokolova e poi due errori urbinati scavano il break di quattro (9-5). Sansonna e Zanolla colpiscono, Genangeli e Palazzini pungono e le “europee” mantengono il vantaggio (16-12). Intorno a venti, Urbino si riavvicina. Capriotti fa entrare Kahumoku per Basciano inserita nello starting six e l’hawaiana colpisce. Qualche disattenzione delle isernine costa cara e Urbino festeggia.
Le “europee” reagiscono con vigore. E, dopo un iniziale equilibrio, strappano nella parte centrale del scecondo set. La jump floatting di Genangeli fa male, Sokolova colleziona punti, Sansonna si fa sentire. Un ace di Maura Palazzini ed un attacco in rete della Basciano chiudono ogni discorso per il parziale.
Terzo set. L’equilibrio è ancora serrato, Isernia fugge dopo il secondo tempo tecnico. Urbino rientra, grazie anche a qualche fischio poco felice. Chiude il parziale un bis di una Benini scatenata.
Montemurro ci parla su e le sue reagiscono nuovamente. Nel frattempo, Vanni ha preso il posto di Genangeli. L’equilibrio è continuo sino al diciassettesimo punto, quando Isernia mette la freccia, s’invola e guadagna il tie-break.
Il parziale decisivo è anch’esso all’insegna del “vai e vieni”. Isernia va 9-8, Urbino rinviene e Kahumoku prima ed alcuni errori delle isernine dopo aprono le porte ai due punti delle marchigiane.
PalaMondolce in festa e “europee” nuovamente lì al centro del campo a recitare il “mea culpa”.
AMARCORD VIRTUS – Ora, nemmeno il tempo di riflettere sul confronto urbinate, che, sabato sera, il calendario propone una finestra sul passato nel confronto con la Virtus Roma.